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Gianmarco Tamberi lotta contro il vento e si ferma a 2.24, 7° a Doha. “Non ho fatto salto in alto, lacune tecniche”

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Gianmarco Tamberi non è riuscito a domare il vento di Doha. Una brezza violentissima si è abbattuta sulla capitale del Qatar, dove è andata in scena la prima tappa della Diamond League, e il Campione Olimpico di salto in alto non è mai riuscito a prendere le misure in queste complicate condizioni ambientali. Eolo muoveva visibilmente maglie e pantaloncini, la pedana è stata spostata rispetto alla collocazione iniziale, la gara è stata posticipata di circa trenta minuti rispetto alla programmazione originaria e il marchigiano non è riuscito a brillare al suo esordio stagionale all’aperto.

Il 29enne ha superato 2.16 alla seconda prova e 2.20 al terzo tentativo, poi a 2.24 è incappato in tre nulli e ha così chiuso la gara con un deludente settimo posto. Il ribattezzato Gimbo, in inverno capace di mettersi al collo la medaglia di bronzo ai Mondiali Indoor, inizia l’annata agonistica in salita, ma si tratta soltanto di un episodio dovuto alle complesse condizioni ambientali. Lo rivedremo in gara tra otto giorni a Birmingham, ancora in Diamond League: cercherà un pronto riscatto per ingranare davvero verso l’intensa estate che propone Mondiali ed Europei.

Il duello con il qatarino Mutaz Essa Barshim, con cui ha condiviso il gradino più alto del podio ai Giochi, non è nei fatti andato in scena. Il padrone di casa, infatti, ha saputo issarsi fino a 2.30 con grandissima personalità, sfruttando anche le sue conoscenze climatiche da indigeno. Il Campione del Mondo si è infatti dovuto inchinare al cospetto si è però dovuto accontentare del secondo posto, visto che il sudcoreano Sanghyeok Woo si è esaltato e ha trionfato con 2.33 alla prima prova, dopo essersi laureato Campione del Mondo indoor. Il canadese Django Lovett ha completato il podio (2.27), deludenti anche il neozelandese Hamish Kerr (2.24) e lo statunitense JuVaughn Harrison (2.20).

Filippo Tortu apre con 20.41 sui 200 metri: 7° in Diamond League, Lyles batte Kerley con 19.72 nella bufera

Gianmarco Tamberi ha analizzato la propria prestazione ai microfoni della Rai: “Dare la colpa al vento sarebbe la classica scusa che non ti fa imparare il vento, ci sono evidenti problemi tecnici. In allenamento ci sono alti e bassi dovuti a inconsapevolezze tecniche, ma non è chiaramente il vento il problema. Abbiamo iniziato le gare consci che non devo essere al top della forma ora, non mi aspettavo una prestazione del genere: da cancellare e mettere da parte, bisogna capire cosa non è andato per non sbagliare a Birmingham. Io faccio salto in alto e oggi non ho fatto salto in alto. Non inficia comunque il mio percorso verso ai Mondiali, sono cose che stimolano: prendere gli schiaffi fa bene, anche l’anno scorso ho fatto gare a 2.20“.

Foto: Lapresse

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