Ciclismo
Giro d’Italia 2022: azzurri per ora comparse. Nibali è sempre il faro, Sobrero positiva conferma
Con l’arrivo di ieri a Balatonfüred si è chiusa la breve parentesi ungherese del Giro d’Italia 2022. Tempo quindi di fare i primi piccolissimi bilanci, tenendo sempre conto che siamo appena all’inizio e la corsa non è ancora entrata nel vivo.
Alla vigilia della grande partenza da Budapest c’era nell’aria il timore che questo Giro potesse essere molto duro per quanto riguarda i corridori azzurri. Poche speranze di classifica, velocisti un livello sotto i migliori della classe e chance risicate di essere davvero protagonisti. Le prime tre tappe hanno confermato questo cattivo presagio, anche se non sono mancate delle lievi note positive.
Partiamo quindi da quest’ultime, da ciò che ci fa guardare alle prossime tappe con ottimismo. Non si può non iniziare con Vincenzo Nibali. Lo squalo, in vista dello sbarco della carovana nella sua Sicilia, ha offerto una prestazione da incorniciare nella cronometro di Budapest, oltre ad aver terminato agevolmente con gli altri uomini di classifica sullo strappo del Castello di Visegrad. Il DS Beppe Martinelli ha ribadito che il capitano dell’Astana Qazaqstan è Miguel Angel Lopez, ma citando lo stesso Martinelli “se Vincenzo corre con serenità, sarà protagonista di un grande Giro d’Italia”.
Ottimo l’inizio di Giro anche per Matteo Sobrero. Il giovane campione nazionale a cronometro è stato “il primo degli umani” nella prova contro il tempo, venendo battuto solo da Simon Yates e Mathieu Van der Poel in stato di grazia e da uno dei migliori specialisti dell’ultimo decennio come Tom Dumoulin. La prestazione gli è valsa anche la Maglia Bianca di leader della classifica tra gli Under 25, simbolo che porterà almeno fino alla prima tappa in territorio italiano.
Passiamo ora alle note dolenti ed in questo caso non si può che partire da Giulio Ciccone e Lorenzo Fortunato. Sulla carta erano le due migliori opzioni azzurre per provare a fare classifica, invece il primo ha perso oltre 30″ a crono da quasi tutti i contendenti e si trova ora a 1’01” dal leader, mentre il secondo si è addirittura staccato sui 5 km di Visegrad per poi completare una cronometro disastrosa. È ancora presto per fare una valutazione sulle reali ambizioni dei due, la tappa dell’Etna ci dirà già qualcosa in più.
Da segnalare la coppia della Drone Hopper – Androni Giocattoli formata da Mattia Bais e Filippo Tagliani, in grado di centrare la fuga due volte in due tappe, accompagnati anche da Samuele Rivi della EOLO nella seconda occasione. Chiudiamo questa nostra analisi con un passaggio sui velocisti. La volata di Balatonfüred, la prima occasione per gli sprinter, ha visto tre italiani chiudere in top10, Jakub Mareczko quinto, Simone Consonni settimo e Alberto Dainese nono. Un bottino di “squadra” da non disdegnare, ma allo stesso momento nessuno ha dato veramente l’impressione di poter competere con Mark Cavendish e soprattutto l’undicesimo posto di Giacomo Nizzolo rischia di complicare la rincorsa alla Maglia Ciclamino.
Foto: LaPresse