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Giro d’Italia 2022, da disoccupato a protagonista. Domenico Pozzovivo più forte dei 40 anni

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Nell’era in cui il ciclismo su strada è diventato sempre più una ricerca della precocità, con i vari Remco Evenepoel e Tadej Pogacar già pronti al professionismo e vincenti da teenager o quasi, l’Italia, in grandissima difficoltà nelle corse a tappe, è costretta a fare affidamento sui propri veterani.

A quasi quarant’anni (da compiere a novembre) Domenico Pozzovivo resta la punta del Bel Paese in chiave classifica generale al Giro d’Italia, arrivato ieri al termine della prima metà o quasi. Il lucano ha faticato leggermente a trovare il ritmo nelle prime giornate, perdendo qualche secondo sull’Etna, ma poi ha carburato al meglio e sul Blockhaus è riuscito a tenere il passo dei migliori.

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Dopo nove tappe il brevilineo scalatore della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux è ottavo in classifica generale a soli 54” di distacco dalla vetta di Juan Pedro Lopez. E pensare che, almeno fino a qualche settimane fa, la partecipazione alla Corsa Rosa non era assolutamente nei programmi del trentanovenne.

La stagione è iniziata da disoccupato per Pozzovivo: il fallimento della Qhubeka NextHash, con la quale aveva un accordo anche per quest’anno, aveva quasi costretto lo scalatore azzurro a dire stop ed appendere la bicicletta al chiodo. La tenacia, la voglia di rimettersi in gioco e la costanza negli allenamenti hanno però prevalso: a febbraio i primi contatti con la squadra belga World Tour e pochi giorni dopo la firma del contratto, con il debutto alla Vuelta a Andalucia Ruta Ciclista Del Sol.

Foto: LaPresse

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