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Ciclismo
Giro d’Italia 2022: dal Mortirolo alla Marmolada, tutte le salite alpine di una durissima terza settimana
Il momento è giunto. Il Giro d’Italia 2022 entra nella sua ultima settimana: in queste ultime sei tappe si deciderà il vincitore del Trofeo Senza Fine, con la maglia rosa al momento sulle spalle di Richard Carapaz (Ineos-Grenadiers). Il leit-motiv di queste giornate sarà uno: montagne, tante montagne alpine, su cui si disegnerà la classifica generale.
Domani si comincia subito a fare sul serio con la Salò-Aprica, tappone dolomitico da oltre 5000 metri di dislivello. Nemmeno quaranta chilometri e si comincerà con la lunga ascesa del Goletto di Cadino che tocca il 12%, a metà giornata invece arriva il terribile Mortirolo che potrà prevedere tanta lotta con i suoi 12,6 chilometri al 7,6% e punte del 16%. Non scherza nemmeno il Valico di Santa Cristina, che scollina poco prima del traguardo: tre GPM di prima categoria che si faranno sentire.
Il giorno dopo, è il turno della Ponte di Legno-Lavarone, con tre salite negli ultimi 80 chilometri. Il terza categoria di Giovo è lontano dall’arrivo, ma il Passo del Vetriolo (11,8 chilometri al 7,7%) e soprattutto la salita del Menador (7,9 km al 9,9%, massima del 15%), che scollina ai -8 dal traguardo, potrebbero essere trampolini di lancio per eventuali attacchi dei grandi.
Una sorta di ‘break’ nella diciottesima tappa, da Borgo Valsugana a Treviso, che prevede l’ultima chance per i velocisti ma con due GPM di quarta categoria (Scale di Primolano e Muro di Ca’ del Poggio), ma arriva il weekend, e con lui altre montagne: quattro i GPM da Marano Lagunare al Santuario di Castelmonte, con i primi due a riscaldare l’atmosfera, i due terza categoria di Villanova Grotte e il Passo di Tanamea; a 50 chilometri dal traguardo, con lo sconfinamento in Slovenia, l’inedita salita di Kolovrat (10 km al 10%), mentre la giornata si chiuderà con l’ascesa finale di 7 chilometri quasi all’8% ma con punte del 14.
E per chiudere, il classico tappone dolomitico per i veri e propri fuochi d’artificio: Passo San Pellegrino che dopo Falcade tocca il 15%, la Cima Coppi del Giro nel Passo Pordoi e a chiudere il Passo Fedaia, con i 6 km dopo Malga Ciapela sempre in doppia cifra con punte al 18%. Senza tener conto della Torricella Massimiliana nell’ultima cronometro: una settimana strapiena di salite che ci dirà finalmente tutto sulla corsa verso la maglia rosa.
Foto: LaPresse