Ciclismo

Giro d’Italia 2022, Etna da incubo per l’Astana: Miguel Angel Lopez si ritira, Nibali paga dazio dai migliori. Obiettivi ridimensionati

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Ci si aspettava qualcosa di più dal primo arrivo in quota del Giro d’Italia. Sull’Etna eravamo pronti a vedere le prime schermaglie fra i pretendenti alla maglia rosa, che sono invece arrivati tutti insieme all’arrivo. Qualcosa però questa tappa siciliana ce l’ha detta: che a Verona non sarà un uomo dell’Astana-Qazaqstan ad alzare il prestigioso Trofeo Senza Fine.

Una frazione da incubo quella di oggi per il team kazako guidato nella Corsa Rosa da Giuseppe Martinelli e Stefano Zanini. Nei primi chilometri è arrivata immediatamente la notizia che un direttore sportivo non vorrebbe mai sentire, quella del ritiro del tuo leader designato per la corsa. Miguel Angel Lopez ha accostato la bicicletta dopo una ventina di chilometri dal via di Avola, il tutto a causa di un problema all’anca sinistra che si stava trascinando da giorni. Tanta sfortuna per il colombiano, che si ritira per la quarta volta consecutiva in un Grand Tour.

Poco male, avranno pensato in molti. Ora l’uomo di riferimento diventa Vincenzo Nibali, che ha già sfoggiato una buonissima condizione nella cronometro di Budapest; un’illusione che è durata il tempo di scalare poco più della metà dell’Etna, quando lo Squalo si è staccato inesorabilmente dal gruppo dei migliori e arrivando a 2’15” da Richard Carapaz e tutti gli altri uomini di classifica. Non per niente il siciliano, 38 anni il prossimo novembre, era partito come supporto a Lopez per fare la sua corsa e puntare magari a qualche vittoria di tappa.

Classifica Giro d’Italia 2022: Juan Pedro Lopez maglia rosa. Nibali a 4’16”, Ciccone e Pozzovivo in top20

Ora la Astana dovrà reinventare completamente il suo Giro d’Italia. Senza uomini di riferimento per le posizioni più nobili di classifica, il team kazako dovrà provare ad onorare in qualche modo la sua presenza nella penisola, magari cambiando atteggiamento e diventando una squadra da ‘tutti all’attacco’, per puntare a quante più vittorie possibile. Una tattica che due anni fa funzionò per la Ineos-Grenadiers, che si ritrovò dal nulla il vincitore Tao Geoghegan Hart; probabilmente non finirà allo stesso modo, ma Nibali e soci dovranno puntare a togliersi più soddisfazioni possibili.

Foto: LaPresse

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