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Giro d’Italia 2022: Giulio Ciccone oggi è un cacciatore di tappe. In futuro potrebbe riprovarci per la classifica

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L’incubo sembra finalmente alle spalle per Giulio Ciccone. La sua azione vincente oggi al Giro d’Italia sulla salita verso Cogne ha messo fine ad un digiuno di successi durato oltre due anni. Attraversare il traguardo a braccia alzate gli permette di superare due stagioni in cui tra covid, infortuni e malanni vari, non era mai riuscito a performare ai livelli che gli appartengono.

La vittoria è arrivata facendo la differenza su un gruppo di ventisette corridori che, dopo oltre 80 km di battaglia, sono riusciti ad andare in fuga. La dimensione dell’abruzzese per ora sembra ancora: uno specialista della salita in grado di centrare successi straordinari, ma che difficilmente riesce a reggere le pressioni del fare classifica.

Anche quest’anno le ambizioni iniziali erano quelle di provare a lottare per un piazzamento finale importante, ma ben presto ha dovuto dire addio a questo obiettivo. Dato il risultato di oggi, essere uscito di classifica è stata con ogni probabilità la miglior cosa che gli poteva capitare già nella prima settimana. Godendo della libertà da parte del gruppo e liberato dalle responsabilità del capitano, ha potuto esprimere al meglio quello che rimane un enorme talento.

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Difficile dunque per ora vedere Ciccone in grado di lottare per un piazzamento nella generale in una importante corsa a tappe, considerando che anche nelle gare più brevi, dove la concorrenza è meno competitiva, non è mai riuscito ad imporsi o a gareggiare per la vittoria.

Da questa vittoria però si può rinascere e far partire un nuovo processo di sviluppo che, senza forzare e senza porsi obiettivi irraggiungibili, potrebbe portarlo a crescere anche nella gestione di una corsa su più giorni. D’altronde chi, prima del 2020, avrebbe pronosticato Damiano Caruso sul podio al Giro d’Italia, in corsa per la vittoria fino alla fine? Ovviamente stiamo parlando di corridori diversi, con caratteristiche diverse, ma nel ciclismo e nei grandi giri l’esperienza ha sempre contato, come stanno dimostrando ancora una volta Nibali e Pozzovivo. Per ora, speriamo di goderci un Giulio Ciccone attaccante e vincente su ogni palcoscenico.

Foto: LaPresse

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