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Giro d’Italia 2022, i favoriti si equivalgono. Hindley, Carapaz e Landa sullo stesso piano in salita: livello non eccelso

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La tappa di oggi, 202 km durissimi con tre salite vere, importanti, avrebbe dovuto darci qualche indicazione in più sui verdetti finali, portando gli uomini di classifica a cercare di fare la differenza. L’unico risultato ottenuto è stata invece un’ulteriore riconferma del grande equilibrio che regna tra i favoriti.

Ancora una volta un arrivo in salita è stato deciso da una volata tra i big. In quest’occasione ad arrivare insieme sono stati i soliti Jai Hindley e Richard Carapaz, con l’aggiunta di Mikel Landa, presente sul Blockhaus (dove c’era anche Romain Bardet, poi ritirato), ma un po’ più attardato nella tappa di Torino, quando il suo posto fu preso da Vincenzo Nibali.

Per quanto sia vero che da qui alla fine del Giro manchino ancora tre tappe di dura salita ed una cronometro di 17 km, avere nella terza settimana quattro corridori racchiusi in un minuto in testa alla classifica è sintomo di grande livellamento dei valori. Il terzo in graduatoria, che ancora non abbiamo citato, è Joao Almeida, sempre un passo indietro in salita ma mai veramente staccato dai rivali.

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Finora non abbiamo visto grandi attacchi da parte dei big, sempre guardinghi ed attenti più a non perdere che ad allungare. Questo potrebbe essere sintomo anche di un livello medio non eccelso, forse più che degli interpreti in sé, delle “loro gambe”. Carapaz non è mai apparso brillantissimo, Landa sembra sempre sul punto di partire, senza poi staccare nessuno, mentre da Almeida non possiamo aspettarci più di quanto sta facendo. L’unico che sta andando oltre le aspettative della vigilia è Jai Hindley, tre volte su tre davanti all’ecuadoriano quando si arrivava in salita, ed ora distante da lui appena 3″.

Le prossime frazioni ci diranno certamente qualcosa in più, a partire dalla tappa di domani, con le dure salite del Vetriolo e del Menador, fino ad arrivare alla numero 20, la tappa regina con annessa Cima Coppi sul Passo Pordoi. Nonostante questo, al momento non sembra certo impossibile immaginare uno scenario in cui si arrivi alla cronometro di finale di Verona con il Giro ancora tutto da decidere.

Foto: LaPresse

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