Ciclismo
Giro d’Italia 2022, i precedenti di Vincenzo Nibali sull’Etna: mai un successo, ma sempre tra i migliori sul vulcano
Dopo la tre giorni ungherese che ha dato il via al Giro d’Italia 2022 e il necessario giorno di riposo odierno, domani la Corsa Rosa ripartirà muovendo i primi passi in territorio italiano. Più precisamente il gruppo sarà in Sicilia, per l’impegnativa quarta tappa che partirà da Avola per poi terminare con la prima grande salita di questa edizione: l’Etna.
Inevitabilmente quando il Giro d’Italia passa per la Sicilia, uno dei corridori più attesi è Vincenzo Nibali, indubbiamente il miglior interprete di questo sport nato sull’Isola. L’inizio della corsa è stato incoraggiante per lo Squalo, prima è rimasto con gli altri uomini di classifica sullo strappo della prima tappa, per poi correre una ottima prova a cronometro che lo tiene per ora in quota in classifica.
Con ogni probabilità potremo sapere di più sulle reali ambizioni e possibilità di Nibali già sulla lunghissima scalata fino ai 1892 m di altitudine del Rifugio Sapienza. Per il messinese queste sono ovviamente le strade di casa, percorse più e più volte tra ritiri e uscite di allenamento. Andiamo quindi ad analizzare i precedenti in gara dell’azzurro sulle pendici dell’Etna.
La prima volta che Vincenzo Nibali si è trovato a salire sul vulcano in carriera risale all’ormai lontano Giro d’Italia 2011. Anche in quel caso si arrivava al Rifugio Sapienza, ma la strada che verrà percorsa in questa edizione è completamente inedita. In quell’occasione a vincere fu Alberto Contador in un Giro da cui è stato poi squalificato per doping. Nessuno fu in grado di tenere lo scatto dello spagnolo, con Nibali che chiuse poi quarto alle spalle di Stefano Garzelli dopo aver tentato di allungare negli ultimi chilometri.
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Il secondo passaggio sull’Etna per il messinese è arrivato sei anni dopo, al Giro 2017. Quell’anno Nibali arrivava alla Corsa Rosa da grande favorito, dopo aver vinto l’edizione precedente, e ci si aspettava il primo squillo proprio sulla salita nella sua terra. A vincere fu invece un sorprendente Jan Polanc, in fuga da lontanissimo, che riuscì a resistere sulla lunga ascesa. Anche in questo caso Nibali provò ad allungare sul finale ma si dovette accontentare di un decimo posto con i big che arrivarono tutti insieme, compreso uno straordinario Tom Dumoulin che andò poi a vincere la corsa.
Altri due i precedenti per il due volte vincitore del Giro sull’Etna, a partire dalla tappa numero 3 del Giro 2020, in cui si arrivava però a Piano Proversana. Ricorderete certamente che quella fu un’edizione del Giro molto particolare, probabilmente anche per la peculiare collocazione in ottobre a causa della pandemia. Anche in quel caso la fuga riuscì ad arrivare al traguardo, con il successo che andò a Jonathan Caicedo. Per Nibali un settimo posto insieme a tutti i teorici uomini di classifica, fatta eccezione per Wilco Kelderman che riuscì a guadagnare 12”. Diciamo teorici perchè su questa salita il britannico Tao Gheoghegan Hart perse ben 1’42” da gli altri scalatori, per poi andare a ribaltare e vincere il Giro.
L’ultima volta in cui il corridore dell’Astana è stato protagonista sulle pendici del vulcano è recentissima. Si tratta della quarta ed ultima tappa del Giro di Sicilia 2022, andata in scena meno di un mese fa. Sui paesaggi lunari dell’Etna era atteso il suggestivo duello tra i due “padroni di casa” Nibali e Damiano Caruso che avrebbe deciso la corsa. In realtà grande duello non c’è stato, la condizione del ragusano era nettamente migliore e gli sono bastati un paio di scatti per allungare su tutti. Lo Squalo finì poi per arrivare quarto anche alle spalle di Louis Meintjes e Jefferson Cepeda, pagando probabilmente il tentativo di rincorsa nei confronti del conterraneo.
Tirando le somme quindi, Vincenzo Nibali è sempre arrivato tra i migliori sull’Etna, ma non è mai riuscito a fare realmente la differenza e centrare il successo. Lui a più riprese ha detto di non amare particolarmente l’ascesa, nonostante vincere in salita in casa sarebbe un piccolo sogno. I lunghissimi 23 km verso il Rifugio Sapienza ci potrebbero dire tanto sulle possibilità di Nibali che, citando le parole del DS Beppe Martinelli: “deve correre con grande serenità”
Foto: LaPresse