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Giro d’Italia 2022, i promossi e bocciati delle prime 9 tappe. Simon Yates e Giulio Ciccone i grandi delusi, bene Bardet e Landa

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Le prime nove tappe del Giro d’Italia 2022 non hanno tradito le aspettative della vigilia. Tanti i verdetti emanati nello scorcio iniziale della Corsa Rosa, che ha segnato il destino di alcuni protagonisti (quali Simon Yates e Giulio Ciccone) riservando ad altri corridori piacevoli sorprese.

Merita una valanga di applausi il giovane spagnolo della Trek-Segafredo Juan Pedro Lopez, atleta dall’elevato potenziale in grado di vestire per una settimana (e forse più) il simbolo del primato. La medesima formazione deve però prendere atto della scarsa incisività del suo capitano: Giulio Ciccone, trovatosi a proprio agio sulle pendenze dell’Etna, era l’uomo più atteso in cima al Blockhaus ma non è riuscito a tenere le ruote dei migliori; l’augurio è che possa riscattarsi andando a caccia di un prezioso successo di tappa, obiettivo che sperano di centrare anche altre punte azzurre quali Lorenzo Fortunato e Vincenzo Nibali.

Il primo ha patito le frazioni ungheresi, in particolar modo la cronometro del secondo giorno, mentre il secondo non ha perso il suo smalto pur accusando qualche secondo di troppo in classifica. I due portacolori sono dei diesel e ci aspettiamo di vederli all’attacco nella durissima terza settimana della rassegna: le occasioni per primeggiare di certo non mancheranno.

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Spostando la lente di ingrandimento sui principali candidati al trionfo finale è doveroso tessere le lodi di Romain Bardet, Mikel Landa e Richard Carapaz. Il terzetto di scalatori ha dimostrato di possedere una marcia in più rispetto alla concorrenza sulle salite arcigne, ma deve ben guardarsi da un corridore competitivo a cronometro come Joao Almeida: se il portoghese riuscirà a gestirsi nell’arco delle 21 tappe potrebbe avere le carte in regola per far saltare il banco nella cronometro di Verona. Occhio anche al redivivo Jai Hindley, vittorioso sul Blockhaus e corridore apparentemente dotato di un’ottima tenuta nelle lunghe corse a tappe (la piazza d’onore al Giro 2020 è indizio da non sottovalutare).

Veniamo alla nota più dolente della settimana: l’acuto di Simon Yates nella prova contro il tempo magiara aveva proiettato il britannico in cima al borsino dei favoriti, ma il crash nella tappa dell’Etna ha sconvolto i piani del suddito di Sua Maestà. Il sogno di vestire la rosa è posticipato all’anno prossimo, resta da capire se il capitano della BikeExchange-Jayco avrà ancora le motivazioni (e le gambe) per riscattarsi: vincere un segmento o andare a caccia della maglia azzurra sono traguardi stimolanti, a patto che Yates non decida di tirare i remi in barca e abbandonare definitivamente la manifestazione.

Foto: Lapresse

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