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Ciclismo
Giro d’Italia 2022, il pagellone. Jai Hindley eccezionale, Carapaz crolla sul più bello; Nibali e Pozzovivo strepitosi
PAGELLONE GIRO D’ITALIA 2022
Jai Hindley, voto 10: chi l’avrebbe mai detto? Nella Corsa Rosa di due anni fa era esploso all’improvviso, rischiando di trovare il colpaccio e venendo beffato proprio all’ultima cronometro da Tao Geoghegan Hart. Questa volta però fa saltare il banco, non partendo tra i favoriti. In salita è eccezionale: mai in difficoltà, sempre pronto ad attaccare. Assieme alla Bora-hansgrohe fa la differenza e trova, nell’ultimo tappone, la Maglia Rosa. Un trionfo che lo lancia in un’altra dimensione.
Richard Carapaz, voto 7,5: era il grande favorito della vigilia, ma gli è mancato qualcosa sul più bello per portare a casa il secondo Trofeo Senza Fine della carriera. Che non fosse in forma smagliante lo si era capito: ha sempre provato a gestire la situazione, ma Hindley si è rivelato più forte. Il secondo posto comunque non è da gettar via.
Mikel Landa, voto 7,5: arriva un altro podio nella Corsa Rosa per l’iberico, a distanza di sette anni da quello arrivato nel 2015. Non fa mai la differenza, però è sempre davanti nei momenti decisivi, non va in crisi e tanto gli basta a portare a casa un piazzamento di lusso.
Vincenzo Nibali, voto 9: partito senza ambizioni per questo Giro, con una condizione altalenante dopo i problemi ad inizio anno, sfrutta il ritiro di Miguel Angel Lopez per mettersi in proprio. Va in crisi sull’Etna, poi però si rialza e nella seconda settimana trova un passo eccellente per stare sempre con i migliori. Gestione nelle ultime tappe per portare a casa un quarto posto che, all’ultima Corsa Rosa della carriera, è un risultato da ricordare. È mancata purtroppo la possibilità di alzare le braccia al cielo.
Domenico Pozzovivo, voto 9: 39 anni e una voglia di lottare di un giovane alle prime armi. Tantissimi problemi fisici, un contratto che, ad inizio anno, neanche c’era, eppure una costanza di rendimento mostruosa. Cade in discesa dal Mortirolo, resiste stoicamente e porta a casa una bellissima ottava piazza.
Arnaud Démare, voto 10: tre vittorie di tappa per il transalpino ed una Maglia Ciclamino mai in discussione. Aiutato anche da una Groupama-FDJ in gran spolvero, il francese domina in lungo e in largo in volata.
Koen Bouwman, voto 9: super lavoro per l’olandese della Jumbo-Visma, che si ritrova a dover salvare la spedizione della squadra olandese dopo il ritiro di Doumulin. Lo fa alla grande con due successi di tappa e la classifica degli scalatori vinta per dispersione.
Juan Pedro Lopez, voto 8: un nome nuovo, protagonista soprattutto nelle prime fasi della Corsa Rosa. L’iberico della Trek-Segafredo trova la Maglia Rosa sull’Etna e prova a difenderla in tutti i modi. Quando la perde non crolla: conserva la top-10 e porta a casa la Maglia Bianca (con un po’ di fortuna, visto il ritiro di Joao Almeida).
Simon Yates, voto 6,5: in chiaroscuro la Corsa Rosa del britannico. Due vittorie di tappa (super successo nella cronometro in Ungheria), ma la delusione del ritiro e della possibilità di non poter far classifica. Ci si aspettava di più.
Biniam Girmay, voto 8: è nata una stella, o meglio, è arrivata la conferma dopo il trionfo alla Gand-Wevelgem. Super prestazioni per l’eritreo che coglie una vittoria di tappa bellissima in quel di Jesi. Peccato per il ritiro.
Mathieu van der Poel, voto 8: mai domo, una Corsa Rosa sempre all’attacco e una voglia di far divertire (anche quando non è al top) unica. Si prende la prima tappa e la prima Maglia Rosa, poi prova in tutti i modi a farsi vedere, anche se non è al top.
Alberto Dainese, voto 7,5: è lui a sbloccare l’Italia, ancora ferma a quota zero vittorie, con una volata entusiasmante in quel di Reggio Emilia. Che sia il definitivo salto di qualità?
Stefano Oldani, voto 7,5: trova la fuga giusta a Genova e porta a casa un successo fondamentale per il prosieguo della sua carriera.
Giulio Ciccone, voto 6,5: ce lo si aspettava performante per la classifica generale, invece ancora una volta ha deluso le aspettative. Riesce però a riscattarsi con la bellissima vittoria in quel di Cogne.
Alessandro Covi, voto 7,5: due volte secondo, tra lo Zoncolan e Montalcino, nel 2020. Il giovane corridore della UAE Emirates questa volta riesce a salire sul gradino più alto del podio e lo fa in grande stile, nel tappone della Marmolada.
Matteo Sobrero, voto 7,5: nella cronometro di Verona il campione d’Italia in carica delle prove contro il tempo imita il cognato Filippo Ganna e trionfa dominando su tutti gli avversari.
Foto: Lapresse