Ciclismo

Giro d’Italia 2022, Mathieu Van der Poel competitivo anche a cronometro. Può tenere la maglia rosa fino all’Etna

Pubblicato

il

La prima tappa del Giro d’Italia 2022 ha ripagato le attese della vigilia. Folla e spettacolo sulla rampa finale di Visegrad che ha incoronato un immenso Mathieu Van der Poel: il neerlandese è scattato al momento giusto sopravanzando a pochi metri dalla linea d’arrivo l’eritreo Biniam Girmay.

Successo importante quello del pupillo di casa Alpecin-Fenix, bravo a centrare l’obiettivo di inizio rassegna (la conquista della maglia rosa che mancava al palmares) già nel segmento d’esordio. Un’occasione troppo ghiotta da lasciarsi sfuggire, nonostante il finale concitato che ha escluso dalla battaglia per il trionfo l’australiano Caleb Ewan.

Ora la domanda da porsi è la seguente: riuscirà Van der Poel a conservare il simbolo del primato fino alle pendici dell’Etna? Il vulcano siculo certamente ribalterà le gerarchie attuali della classifica al pari della cronometro in programma tra meno di 24 ore, mentre la terza tappa è destinata a non provocare scossoni.

Giro d’Italia 2022: Mathieu van der Poel non sbaglia e si prende la prima Maglia Rosa. Battuto Girmay, ottavo Ulissi

Analizzando il percorso della prova contro il tempo ungherese, che si snoderà tra le vie della capitale Budapest, è lecito attendersi una grande performance da parte del 27enne di Herentals. Le doti da passista di “VDP” sono indiscusse e lo strappetto conclusivo dell’ultimo chilometro e mezzo (con punte che toccano il 14%) ben si addice alle sue caratteristiche.

Al momento il vantaggio in classifica sugli uomini più temuti (Domoulin ed Almeida su tutti) è nell’ordine dei 14”, ma altri nomi grossi quali i connazionali Bauke Mollema e Wilco Kelderman distano solo 10”. Difficile azzardare un pronostico, verosimilmente saranno pochissimi secondi a sancire il padrone della maglia più ambita. Una cosa è certa: Van der Poel il suo l’ha già fatto e correrà con poca pressione addosso, spetta ai rivali mettergli i bastoni fra le ruote.

Foto: Lapresse

Exit mobile version