Ciclismo
Giro d’Italia 2022, steccano Giulio Ciccone e Lorenzo Fortunato. Prosegue l’allergia alla cronometro
Il Giro d’Italia è appena iniziato, ma le prime due tappe ci hanno già dato qualche piccola indicazione sul possibile andamento delle tre settimane. In chiave azzurra si sapeva che, ragionando in termini di classifica generale, le possibilità di successo o di piazzamento erano molto ridotte, con le speranza affidate sostanzialmente a tre uomini: Vincenzo Nibali, Giulio Ciccone e Lorenzo Fortunato.
Se da parte dello Squalo è arrivata la piacevole sorpresa (ma forse poi neanche così sorprendente) di una ottima cronometro, conclusa al 12° posto, a soli 19″ da uno stratosferico Simon Yates, purtroppo da parte dei due più giovani colleghi sono giunte tristi conferme riguardo una vera e propria idiosincrasia verso le prove contro il tempo.
Giulio Ciccone, teorico capitano della Trek-Segafredo, è arrivato al traguardo con 50” di ritardo dal leader, perdendo 29″ dal compagno di squadra Bauke Mollema e 21″ da Mattias Skjelmose Jensen. Nella tappa di ieri era riuscito a stare con i migliori sullo strappo finale verso il Castello di Visegrad, mostrando una buona condizione. Oggi invece, in una cronometro di solo 9,2 km, ha mostrato ancora una volta quelli che sono i suoi limiti nel processo di sviluppo per diventare un vero uomo di classifica.
Ancor peggio ha fatto Lorenzo Fortunato. Il giovane corridore della EOLO-Kometa è praticamente già uscito di classifica dopo due tappe. Tempo e modo per recuperare ci sarebbero, ma dopo aver perso 38″ nei 5 km finali di ieri e aver terminato la cronometro di oggi addirittura ad 1’22” dalla testa, forse è già il momento per lui di iniziare a ragionare in termini di vittorie di tappa. I limiti del bolognese a cronometro sono purtroppo palesi, tanto oggi quanto nella cronometro d’apertura della Tirreno-Adriatico (anch’essa molto breve), è arrivato tra gli ultimissimi, giocandosi in un sol colpo quasi ogni possibilità di rimanere nelle parti alti di classifica.
Foto: LaPresse