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Giro d’Italia 2022, un Vincenzo Nibali così a cronometro non si vedeva dal 2019. Serve attendere le montagne per le reali ambizioni

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Vincenzo Nibali ha destato ottime sensazioni nella cronometro di Budapest, seconda tappa del Giro d’Italia 2022. Lo Squalo ha interpretato in maniera brillante i 9,2 km nella capitale ungherese, tenendo un buon ritmo nella prima parte pianeggiante e poi risultando particolarmente brillante lungo i 1300 metri in salita che conducevano all’arrivo. Risposta positiva da parte del siciliano, che infatti ha chiuso in 12ma posizione a 19 secondi di ritardo da Simon Yates, pagando soltanto 14” da uno specialista come l’olandese Tom Dumoulin e soltanto un secondo dall’accreditato portoghese Joao Almeida.

Il 37enne è riuscito a fare meglio di Richie Porte (3”), Romain Bardet (5”), Pello Bilbao (7”), Richard Carapaz (9”), Mikel Landa (14”) e Miguel Angel Lopez (23”), suo compagno di squadra alla Astana e sulla carta capitano designato della formazione kazaka. In classifica generale è 12mo a 30” da Mathieu van der Poel, ma si trova a 19” da Yates, a 14” da Dumoulin, a 6” da Kelderman, a 1” da Bilbao e Almeida. Ha un margine di 5” su Carapaz, 14” su Landa, 15” su Hindley, 23” su Lopez. Le prove contro il tempo non sono mai state il punto di forza di Vincenzo Nibali, ma è sicuro che uno Squalo su questi livelli a cronometro non si vedeva dal 2019.

Giro d’Italia 2022, Vincenzo Nibali: “Tappe o classifica? Bisogna stare bene. Altri più accreditati di me”

Stiamo parlando dell’ultima stagione in cui il trionfatore del Tour de France 2014, capace di vincere il Giro d’Italia nel 2013 e nel 2016, è stato davvero competitivo. Tre anni fa, infatti, concluse la Corsa Rosa in seconda posizione, dopo aver duellato con Richard Carapaz. Chiaramente siamo soltanto alla seconda tappa, ma tra i buoni segnali offerti ieri su uno strappo all’arrivo e la prestazione odierna si può essere ottimisti. Vincenzo Nibali ha dichiarato che per la classifica bisogna stare bene e che la corsa è lunga, ma staremo a vedere. In cuor suo ci crede, anche se puntare a una vittoria di tappa apparrebbe più semplice.

Una prima risposta chiara sulle reali possibilità dello Squalo arriverà tra tre giorni, quando il Giro d’Italia abbraccerà la sua Sicilia. L’arrivo in quota sull’Etna ci dirà se il veterano di mille battaglie può essere un protagonista nella rincorsa alla top-10 (o a qualcosa in più…) o se deve rivedere i propri piani.

Foto: Lapresse

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