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Giro d’Italia 2022: Yates e Dumoulin fuori classifica, Lopez e Bardet a casa. Per ora è un Giro ad eliminazione

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Quante volte abbiamo sentito dire che le prime settimane dei Grandi Giri “non ci dicono che vincerà la corsa, ma ci dicono chi non la vincerà”? Al Giro d’Italia 2022 questa affermazione sta prendendo giorno dopo giorno più significato, con la rosa dei pretendenti al titolo che si assottiglia sempre più.

Una delle caratteristiche della startlist di quest’anno era che, in assenza di fenomeni del calibro di Primoz Roglic o Tadej Pogacar, il risultato finale era estremamente aperto, con tantissimi corridori in grado di lottare se non per la vittoria, almeno per il podio. I primi quattordici giorni della Corsa Rosa ci stanno raccontando una storia leggermente diversa.

Il primo dei favoriti della vigilia a crollare è stato il colombiano Miguel Angel Lopez. Il teorico capitano dell’Astana è stato costretto al ritiro per un problema all’anca sinistra che gli ha impedito di portare a termine la tappa dell’Etna. Quella stessa frazione ha visto disintegrarsi anche le possibilità di successo di Tom Dumoulin, in crisi sul vulcano ed immediatamente uscito di classifica, accumulando un ritardo di 9’10”.

Se i problemi dei due sopracitati erano in qualche modo preventivabili alla vigilia, soprattutto per il loro recente passato, la sorpresa più grande è arrivata nella tappa numero nove, quella con arrivo al Blockhaus. La montagna abruzzese ha infatti segnato la fine dei sogni di riscatto di Simon Yates, incappato nella solita giornataccia e transitato sul  traguardo a quasi 11′ dai migliori.

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L’ultimo (per ora) capitolo della saga delle eliminazioni è arrivato oggi nella tappa che da Sanremo portava a Cuneo. Nei primissimi chilometri infatti è stato forzato al ritiro il francese Romain Bardet, apparso finora decisamente tra i più brillanti in salita e non. Un malore, forse un’influenza hanno minato definitivamente le speranze del capitano della DSM.

Il Giro rimane ancora molto aperto e di certo non conosciamo ancora il nome del vincitore, ma se in partenza i nomi spendibili erano molti, ora questa lista si è decisamente ridotta. Da appassionati ed amanti del ciclismo, avremmo preferito vedere battagliare tutti i più forti sulle salite italiane fino all’ultima settimana, ma purtroppo (o per fortuna) il Giro è così: imprevedibile, provante, duro.

Foto: LaPresse

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