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Golf, Edoardo Molinari: “La nomina a vicecapitano di Ryder Cup totalmente inaspettata. Il pubblico sarà fattore determinante”

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Mattina intensa sotto il sole di Roma, quello del Marco Simone Golf & Country Club, sede della Ryder Cup che si terrà nel settembre 2023. Edoardo Molinari è stato accolto, in un’apposita conferenza stampa, nel ruolo di vicecapitano da Henrik Stenson, capitano europeo per quest’edizione, e dall’altro vice Thomas Bjorn. Per il torinese si tratta di un ritorno, dal momento che ha fatto parte della squadra europea che vinse a Celtic Manor nel 2010, quando si terminò di lunedì.

Abbiamo raccolto impressioni e sensazioni di Molinari, che sta in questo momento attraversando un bel periodo sul DP World Tour con due top ten nel giro di poche settimane al Catalunya Open e al Soudal Open.

Se dobbiamo mettere su una scala tutte le emozioni vissute tra World Cup 2009, Ryder Cup 2010, successi sul tour europeo e settimo posto all’Open Championship, questa nomina dove si mette?

Si mette abbastanza in alto. Forse, tolta la World Cup insieme a Chicco, credo che siamo lì con tutte le altre. Questa era completamente inaspettata, non avrei mai potuto pensare qualche mese fa di essere qui oggi. Sono molto contento, emozionato e non vedo l’ora che arrivi settembre dell’anno prossimo“.

Quel qualche mese fa in cui sei riuscito a tornare nell’ambiente dei Major. Per te che cosa è stato?

Sicuramente sto giocando bene, penso che mi potrò ancora togliere tante soddisfazioni da giocatore. Sicuramente questo mi porterà via un pochino di tempo e concentrazione, perché ci sono tante cose da fare, ma la farò molto volentieri. Ancora per un po’ voglio togliermi delle soddisfazioni finché posso, finché riesco e poi un domani vedremo“.

Quando sei stato tu da questa parte della barricata, nel senso che ricevevi tu i consigli di capitano e vicecapitani, come li trovavi?

Secondo me è sempre utile avere un punto di vista esterno, potersi confrontare con qualcuno che magari quelle cose le ha fatte. Al di là di quello, col fatto che lavoro con diversi di quelli che saranno in squadra sarà molto facile e molto semplice intenderci. Quindi secondo me, dal punto di vista dei giocatori, credo che ci sarà massima collaborazione, massimo aiuto da entrambe le parti“.

Avendo vissuto l’ambiente di Celtic Manor nel 2010, e pensando a quello che può essere in base all’esperienza dei tanti tornei in Italia vissuti, cosa pensi che potremmo vedere a questo livello, cosa speri?

Sicuramente il pubblico sarà un fattore determinante, perché non solo ci sarà tantissima gente, ma la Ryder Cup, a differenza dei normali tornei di golf, ha un tifo da stadio, con cori, boati e quant’altro. Questo è quello che poi fa veramente tanto la differenza per i giocatori di casa. Speriamo, anzi sono sicuro che anche stavolta sarà così“.

Fra l’altro in un mondo nel quale, fortunatamente, stiamo tornando a poter assistere ai tornei. Per te com’è stato doverli giocare in quel tipo di situazione?

Di certo è stato difficile per tutti. Noi facciamo questo sport anche perché è molto stimolante e bello poter giocare davanti a tanta gente. Aver giocato più di un anno senza pubblico, senza niente è stato abbastanza deprimente, ed è difficile trovare le sensazioni“.

Foto: Federazione Italiana Golf

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