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Hockey ghiaccio
Hockey ghiaccio, Mondiali 2022: l’Italia retrocede dopo un percorso di crescita, ora si deve ripartire verso Milano-Cortina 2026
L’Italia dell’hockey su ghiaccio saluta la Top Division e ripiomba in Division 1, come non accadeva dal 2018. L’amarissima retrocessione è dovuta all’ultimo posto nel Gruppo A dei Mondiali di Finlandia 2022. Un risultato assolutamente deludente per la compagine allenata da coach Greg Ireland che, proprio quando sperava di compiere un percorso di crescita importante, inciampa in una edizione della manifestazione iridata al di sotto delle attese, quantomeno dal punto di vista dei risultati che, com’è ben noto, fanno sempre la differenza.
La spedizione in terra scandinava partiva con grande fiducia per diversi motivi. In primo luogo un cammino già ben consolidato per la nostra nazionale, quindi il fatto che l’espulsione della Russia (inserita nel nostro girone) aveva abbassato il livello di competitività, con due squadre (Francia e Kazakistan) con le quali giocarsi la permanenza in Top Division.
Dopo un avvio di Mondiale contraddistinto da prestazioni di livello contro squadre fuori portata (2-4 contro la Slovacchia, 2-5 contro la Svizzera e 1-2 con la Danimarca) sono arrivati i due scontri diretti che, come si è visto, hanno deciso tutto. La sconfitta all’overtime con la Francia ha segnato il nostro destino. Un match condotto fino ad una manciata di secondi dal termine che ci è sfuggito di mano e, da quel momento, tutto si è inceppato con i pesanti ko contro Germania e, appunto, Kazakistan.
Sapevamo che non sarebbe stato facile mantenere la Top Division, ma le speranze c’erano. Il gruppo era solido e si pensava a conferme importanti in vista, anche, del prossimo quadriennio che ci porterà verso i Giochi Olimpici di Milano-Cortina. Una battuta d’arresto pesante, certo, ma non la fine di tutto. Ci manca ancora qualcosa per rimanere in pianta stabile a questi livelli, ma il movimento saprà ripartire a testa alta.
Lo conferma anche il coach dell’Italia, Greg Ireland, al sito ufficiale della FISG: “La retrocessione fa malissimo…siamo insieme da 6 settimane, lontani dalle nostre famiglie. Abbiamo lavorato tantissimo convinti di poter vincere almeno una partita eppure si tratta di una ferita che non si chiuderà per molto tempo. In questo Mondiale abbiamo dimostrato di essere una squadra regolarmente competitiva. Abbiamo instaurato una cultura professionale e positiva nella nostra squadra e aumentato il livello di molti giocatori e quindi del gruppo. Quest’anno abbiamo capito che cosa ci serve, quali sono le cose che sappiamo fare e soprattutto quali sono quelle in cui migliorare. Il fattore che più ci differenzia dalle altre squadre, oltre alla mancanza di giocatori NHL, è il pattinaggio. Più sei bravo a pattinare, più sei coinvolto nel gioco”.
Foto: Carola Semino