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Judo, bilancio positivo a Sofia per un’Italia sempre più competitiva anche nelle categorie pesanti

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I Campionati Europei Senior di Sofia sono ufficialmente andati in archivio ed è quindi arrivato il momento di tracciare un bilancio complessivo per la Nazionale Italiana di judo al termine del primo grande evento della stagione 2022. Un argento, tre bronzi, due quinti e due settimi posti (terzo miglior Paese per numero di piazzamenti nella top8) rappresentano indubbiamente un risultato di squadra molto positivo ed un viatico importante verso il biennio di qualificazione olimpica per Parigi 2024 che comincerà tra meno di due mesi.

Il Bel Paese non otteneva così tante medaglie in una singola edizione degli Europei da Bucarest 2004 (lì arrivarono 1 oro, 1 argento e 2 bronzi), anche se resta qualche rimpianto per aver lasciato sul piatto un paio di possibili podi e soprattutto un titolo con Alice Bellandi nella -78 kg. La bresciana classe 1998 ha sfoderato una prestazione magnifica, battendo la n.2 e la n.3 al mondo ma pagando dazio in semifinale con un’avversaria ampiamente alla sua portata anche a causa di una gestione controversa delle sanzioni da parte della commissione arbitrale.

Il terzo posto conclusivo va considerato quindi parzialmente deludente, ma i segnali messi in evidenza sul tatami sono estremamente incoraggianti in prospettiva futura verso i prossimi grandi appuntamenti in calendario. Italia che si scopre finalmente competitiva nelle categorie pesanti (almeno in campo femminile) anche grazie ad una giovane emergente come Asya Tavano, gettata nella mischia in extremis dalla direzione tecnica dopo l’infortunio di Miriam Boi e capace subito di farsi trovare pronta con un fantastico bronzo europeo nei +78 kg al debutto assoluto con la Nazionale Senior. Da registrare anche l’ottimo esordio (pur senza arrivare nel Final Block) in questo contesto da parte di Irene Pedrotti e Martina Esposito nei -70 kg.

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Squadra femminile che ha invece reso meno del previsto nelle categorie leggere, con una spenta Odette Giuffrida solo settima nei 52 kg (interrompendo una sequenza di cinque podi consecutivi a livello internazionale) e la “coppia dei sogni” formata da Francesca Milani e Assunta Scutto che ha raggiunto i quarti di finale per poi restare però fuori dalla zona medaglie nei 48 kg. Il potenziale delle atlete citate non è in discussione, quindi quello di Sofia va catalogato come un incidente di percorso in attesa di ritrovare le nostre portacolori sul podio nei prossimi mesi.

Buoni riscontri anche per il settore maschile, che sembra aver finalmente ritrovato un grande talento del calibro di Elios Manzi (bronzo nei 66 kg a sei anni di distanza dalla terza piazza europea nei -60 kg a Kazan). Gara superlativa per Giovanni Esposito, miglior judoka azzurro dell’intera spedizione con il suo argento nei -73 kg, mentre c’è grande rammarico per l’amaro quinto posto di Christian Parlati dopo aver messo in grande difficoltà alcuni big globali della -90 kg. È mancata la medaglia ma sono comunque arrivate delle vittorie di spessore anche da parte di Antonio Esposito (contro il campione uscente e n.3 al mondo Albayrak) e Giacomo Gamba (sul bronzo mondiale in carica De Wit) nei -81 kg. Europeo negativo invece per Fabio Basile e Angelo Pantano.

Foto: IJF

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