Ciclismo
‘La Fagianata’ di Riccardo Magrini: “Nibali come Nencini, non sono sicuro che si ritiri. Giovani italiani viziati”
IL RITIRO DI VINCENZO NIBALI: TE LO ASPETTAVI?
Era nell’aria, l’aveva lasciato trasparire. Io però non ci credo neanche tanto. Ha detto “probabilmente”, non ha detto “sicuro smetto”, quindi lascia aperte un po’ di cose. Non è detto che si ritiri, poi magari lo farà, per carità. Se conosco Vincenzo, metti che vince una tappa o fa qualcosa di interessante in questo Giro, dopo che succede? A meno che non abbia già una strada tracciata da dirigente in Astana, allora sarebbe un altro discorso. Io non sono così convinto che smetta.
NIBALI SI RITIRA AL MOMENTO GIUSTO O AVREBBE POTUTO FARLO MAGARI UN ANNO FA?
Ci sono stati tanti esempi nello sport di campioni che hanno continuato quando era il momento di smettere. E’ chiaro che tutti gli facevano questa domanda sul futuro dopo la prestazione opaca sull’Etna: se fosse andato bene, quanti glielo avrebbero chiesto? Quindi lui ha deciso di fare questo annuncio.
NIBALI, PER CARATTERISTICHE, É ASSIMILABILE A FELICE GIMONDI?
Gimondi ha vinto un Mondiale, che a Vincenzo invece manca. Per me Nibali è assimilabile a Nencini, un grande campione di cui nessuno parla mai e che ha vinto anche un Tour. Un corridore come lui però è difficile accostarlo a qualcuno. Gimondi ci sta come paragone, anche se era un ciclismo diverso. Nibali non è mai stato un grande personaggio, ma la carta canta se guardiamo i risultati. La Milano-Sanremo è stata la ciliegina sulla torta, gli ha dato quel senso di valore in più al corridore che è.
DUE GRANDI RIMPIANTI: LA LIEGI E UN SUCCESSO CON L’ITALIA
La Liegi gliel’hanno rubata, poi il Mondiale a Firenze con quelle cadute poteva andare diversamente, a Rio era già vinta senza la caduta.
NIBALI ULTIMO CAMPIONISSIMO DI UN CICLISMO ITALIANO CHE NON ESISTE PIU’
E’ la verità pura e cruda. Per ora non c’è niente all’orizzonte. Anche questi ragazzi nuovi che arrivano sono buoni corridori, ma Nibali faceva paura, già quando passò professionista alla Fassa staccava gente forte quando andava in ritiro. Dobbiamo sperare che cambi l’andamento nelle categorie giovanili, cosa difficile ora, e che un giorno venga fuori un fenomeno.
DINO SALVOLDI, ARTEFICE DEL BOOM DEL CICLISMO FEMMINILE, ORA PUO’ RIPETERSI CON GLI JUNIORES IN CAMPO MASCHILE?
Salvoldi ha la competenza, il problema sono le società di appartenenza che snaturano un po’ tutto il movimento giovanile. Ci sono tre-quattro squadre U23 che prendono i migliori juniores, poi li sfruttano e quando arrivano professionisti si fermano.
L’italiano ha bisogno di maturare, noi non abbiamo la cultura di venire fuori già a 21 o 22 anni come sloveni o scandinavi. Qui in Italia i ragazzi sono viziati, il ciclismo è uno sport stressante e ci vuole più tempo per maturare. I corridori buoni li abbiamo anche come Fancellu, ma finora non si è mai visto: forse dobbiamo lasciarli maturare. Invece troppo spesso un ragazzo, se non va forte da U23, viene accantonato. Caruso è un esempio lampante, è venuto fuori a 33 anni, ma anche Nibali ha iniziato ad essere veramente competitivo a 25 anni, non a 20. Bisogna saper aspettare.
CHE ERRORE L’ESTEROFILIA NELLE CATEGORIE GIOVANILI
Secondo me è un grave errore prendere gli stranieri nelle squadre juniores e U23, adesso ad esempio c’è un canadese fortissimo: questa cosa è sbagliata. Dovrebbero essere i nostri ad andare a fare delle gare all’estero, qui le squadre vogliono tutte vincere e vanno a cercare le cose facili. I nostri dovrebbero gareggiare all’estero, rimanendo qui in Italia non migliorano. Io ai miei tempi andavo anche fuori Regione, in Lombardia ad esempio c’erano corridori più forti e maturavi esperienza.
LA TAPPA DI OGGI: LAVORO SPRECATO PER LA ALPECIN-FENIX
Van der Poel si è trovato intruppato sulla sinistra in volata, Demare ha fatto un volatone: si era staccato sulla salita, ma non come Cavendish o Ewan. La fuga è stata subito ripresa, perché la salita l’ha fatta la Alpecin ad un gran ritmo. E’ stato bravo Gaviria, poteva vincere senza il problema meccanico. Bene Ballerini, uno che mi ha deluso è Dainese, Consonni invece è il solito piazzato. Tesfatsion clamoroso, dovrebbe essere uno scalatore invece è arrivato in top10 in volata. Girmay ha avuto una ‘ancata’ da parte di Bauhaus, è andata bene che non sia cascato: il tedesco per me andava retrocesso. E’ stata una volata bella e pulita di Demare, Nizzolo ha perso il tempo giusto, però l’italiano oggi ha qualcosa in meno rispetto ai migliori. Magari nella seconda settimana può migliorare.
DOMANI TAPPA PIÙ FACILE E VELOCISTI IN AZIONE
Domani è una tappa da Cavendish o Ewan, mi sembra strano che l’australiano non riesca a fare una volata delle sue. Il treno conterà molto su una strada diritta e quindi quello di Cavendish è superiore, dipenderà molto anche dal vento. Demare mi ha impressionato, ha fatto una volata lunga e potrebbe anche riprovarci.
LE PUNTATE PRECEDENTI
Puntata zero: presentazione favoriti Giro d’Italia 2022
Prima puntata: “Vincenzo Nibali mi ha impressionato. Fortunato non è fuori dai giochi”
Seconda puntata: “Nibali è tiratissimo. Ciccone e Fortunato non sono da classifica”
Terza puntata: “Carapaz vince sull’Etna. A Simon Yates non conviene prendere la maglia rosa”
Quarta puntata: “Spero in Ciccone, Fortunato è da fughe”