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MotoGP, Ducati ha “barato” a livello di pressione delle gomme a Jerez? Luigi Dall’Igna: “Non scherziamo…”

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Mentre tutta l’attenzione del Circus dovrebbe puntare solamente verso il Gran Premio di Francia di questo fine settimana sul tracciato di Le Mans, un possibile “caso” scuote il Mondiale di MotoGP 2022. Di cosa stiamo parlando? Secondo Motosport Magazine, infatti, nel Gran Premio di Spagna della scorsa settimana si sarebbe vissuto un vero e proprio “pressure-gate”. Ma, come sempre, andiamo a spiegare nel dettaglio. La gara di Jerez de la Frontera, come ben ci ricordiamo, ha visto il successo di forza del nostro Francesco Bagnaia, dopo un duello ad altissimo livello contro Fabio Quartararo. Tuttavia, secondo quanto riportato da un articolo a firma di Max Oxley, qualcosa non sarebbe filato in maniera regolare a livello di pneumatici.

Secondo una tabella arrivata nelle mani del giornalista di Motorsport Magazine (tramite un ingegnere di un altro team) “Pecco” avrebbe corso con la pressione della gomma anteriore più bassa rispetto al limite minimo. Nel dettaglio, il limite imposto è di 1.9 bar per le gomme slick anteriori, mentre è di 1.7 per quelle posteriori. Se si scende sotto questa soglia, si incappa in una irregolarità tecnica. Ma, c’è di più. Il ducatista non sarebbe stato il solo pilota a eludere questo limite. Gli altri “colpevoli” sarebbero Jorge Martin, Alex Rins e Andrea Dovizioso. Secondo l’ingegnere (ovviamente anonimo) che ha reso pubblica la suddetta tabella: “…è chiaro che alcune squadre stanno imbrogliando con le gomme. Questa situazione non ci piace, va avanti da molto tempo e non è una cosa corretta. Il problema è che molti rispettano le regole, ma altri no, perciò ottengono prestazioni migliori, ma se la cavano per via del gentlemen’s agreement”.

Accuse particolarmente gravi che Luigi Dall’Igna, numero uno del team di Borgo Panigale, ha immediatamente rispedito al mittente: “L’obbligatorietà della pressione minima c’è, è prevista – puntualizza a Motorsport.com – Ma, come sempre, quando si fanno le regole bisogna anche pensare a come si fanno i controlli. I sensori che usiamo noi sono diversi dalle altre squadre e questo porta al rischio di non avere misure di controllo corrette. Non perché necessariamente si vuole barare, ma perché non si controlla nello stesso modo la pressione delle gomme. In più in questo momento anche il metodo con cui vengono acquisiti questi segali non è blindato. Ovvero, permette a chiunque di modificare i segnarli trasmettendoli alla centralina che deve leggere questi segnali”.

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Dall’Igna prosegue nella sua analisi: “La questione cambia anche in base alla moto, se è settata per una gara in scia oppure no. La pressione della gomma anteriore è molto dipendente da questo fattore. Se si parte pensando di dover fare una gara in scia, si setta il sistema in un certo modo o viceversa. Se poi accade l’opposto, è evidente che le pressioni siano più basse. Si rischia poi di averne alte e di cadere, perché oltre un certo limite il grip della gomma cala e diventa pericoloso correre”.

“Qualcuno ha imboccato il giornalistataglia corto Dall’IgnaLa cosa strana è che non abbia verificato in modo opportuno per quale motivo non ci siano state sanzioni, visto che quei dati sono condivisi tra tutti e anche Michelin li controlla. Non ho alzato io questo polverone, non ho mai fatto polemiche contro altri piloti che hanno ottenuto ottimi risultati non essendo probabilmente e ragionevolmente nei limiti. Per come è fatto il sistema, anche chi risulta essere dentro potrebbe non esserlo, quei valori potrebbero essere falsi”.

Credit: MotoGP.com Press

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