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MotoGP, Massimo Rivola: “Vincere il Mondiale 2022 non è un obiettivo. Aleix Espargarò rinnoverà, non lo vedo su un’altra moto”

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Una delle personalità della MotoGP 2022 maggiormente sotto i riflettori è, in questo momento, Massimo Rivola. Non potrebbe essere altrimenti, perché l’Aprilia, guidata dal team manager romagnolo, è la principale sorpresa dell’annata in corso. Nel Gran Premio d’Argentina la Casa di Noale ha finalmente ottenuto la prima, storica, vittoria in top-class, assurgendo pienamente al ruolo di protagonista nella categoria regina dopo tanti trionfi pregressi in quelle inferiori. Addirittura, a un terzo di stagione, Aleix Espargarò è secondo nella classifica iridata grazie a un rendimento molto solido che, ora come ora, ne fa addirittura un candidato al titolo. Rivola, intervenuto nei giorni scorsi a un incontro con la stampa, è stato intervistato dal quotidiano spagnolo Marca, toccando il tema iridato, quello della situazione dei piloti e quello delle prospettive future.

“Il nostro obiettivo per il 2022 non è quello di vincere il Mondiale” ha esordito il cinquantenne faentino.Il nostro obiettivo era quello di ridurre la distanza dai primi e lo abbiamo raggiunto, anche per merito di Aleix. Sta attraversando un momento di forma fantastico, è in grado di fare cose incredibili sulla moto, che sembra un prolungamento del suo stesso corpo. Lui ci sta permettendo di vivere una stagione al di sopra delle aspettative. Però dobbiamo essere realisti e tenere i piedi per terra. Siamo consapevoli di essere in un momento di grazia con l’intera squadra. Comunque, siamo orgogliosi di far parte del gruppo in grado di giocarsi il podio ogni domenica”.

A proposito di Aleix Espargarò, va però rimarcato come, nonostante i suoi risultati, non abbia ancora firmato il rinnovo del contratto per il 2023. C’è qualche grana da risolvere? Il manager del pilota aveva fatto trapelare una certa delusione in merito all’andamento delle trattative…
“Il rinnovo di Aleix arriverà. Ho sempre detto che non vedo Aleix su nessun altra moto e, al tempo stesso, non vedo l’Aprilia senza Aleix. Lui è il nostro capitano, così lo chiamiamo in squadra. Ha portato l’Aprilia sino a questo punto ed è giusto che prosegua con noi, così come è giusto che Aprilia riconosca i suoi meriti”.

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Invece Maverick Viñales sta faticando. Solo un anno fa il ventisettenne catalano era considerato un top rider e un candidato al titolo, ma dopo la burrascosa rottura con Yamaha e l’arrivo in Aprilia è finito nel dimenticatoio, venendo messo in ombra proprio dal meno quotato compagno di squadra. Quali sono le intenzioni in merito a Top Gun?
“Maverick ha bisogno di tempo e noi siamo pronti a concederglielo. È lui a non avere pazienza con sé stesso. Per quanto mi riguarda, sono convinto che non ci sia tantissimo da sistemare. Il primo passo da fare è rappresentato  dalla capacità di trovare il tempo sul giro secco. Secondo me c’è vicino, a Jerez non è entrato direttamente in Q2 solo per una questione di circostanze sfortunate. Tornerà al vertice, un passo alla volta”.

Infine, impossibile non rimarcare come la crescita di Aprilia implichi che l’Italia, in MotoGP, non sia più solo Ducati. Questa dinamica significa qualcosa per la Casa di Noale?
“Siamo italiani come Ducati, ma batterli non è certo un’ossessione. Non c’è una rivalità particolare con loro, Aprilia lotta allo stesso modo con tutte le Case del Motomondiale. Ha una grande storia alle spalle e vuole continuare a scriverla. La nostra forza è quella di essere un gruppo coeso, in grado di credere in sé stesso e di mostrare come si può lavorare bene. Possiamo toglierci altre soddisfazioni, da qui a fine stagione ci saranno altre piste dove saremo molto forti”.

Foto: MotoGPpress.com

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