MotoGP
MotoGP, Paolo Ciabatti: “Proveremo a render la vita difficile a Quartararo. Tra Martin e Bastianini in Ducati…”
Dopo un inizio di stagione certamente non positivo per la Ducati e per Francesco Bagnaia, la vittoria ottenuta ieri in occasione del Gran Premio di Spagna 2022 a Jerez de la Frontera fa tirare un sospiro di sollievo presso il team di Borgo Panigale, un successo meritato che dà grande fiducia all’intero ambiente.
In occasione dei test che si stanno svolgendo quest’oggi sempre in Andalusia, il direttore sportivo della Ducati Paolo Ciabatti è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per commentare (positivamente, e non poteva essere altrimenti) quanto accaduto nella giornata di ieri.
Ecco le sue dichiarazioni: “Avevamo iniziato bene il campionato con la vittoria di Enea Bastianini ma l’avvio di stagione del team principale della Ducati non ci lasciava soddisfatti; esser riusciti a vincere qui a Jerez, in una pista non particolarmente favorevole per noi, è incredibile: pole position, giro record in pista, in testa dal primo all’ultimo giro, davvero straordinario. Questo successo dà morale e ci rilancia in classifica: Quartararo è davanti ma proveremo a rendergli la vita difficile“.
Oltre a ciò, si guarda anche al futuro in casa Ducati, tenendo d’occhio soprattutto le prestazioni positive di due piloti che attualmente corrono su una Ducati (ma non del team principale) quali Jorge Martin ed Enea Bastianini: “Sono due piloti in Ducati dall’anno scorso, hanno fatto molto bene e continuano a farlo. Ci puntiamo per il futuro: è chiaro che per la prossima stagione c’è un solo posto visto che Bagnaia è confermato fino al 2024, ma il nostro obiettivo è continuare a puntare su di loro in Ducati. Per fine giugno avremo le idee chiare“.
Ci si sofferma, infine, sul tipo di lavoro che il team italiano compie costantemente gestendo di fatto più team e, di conseguenza, più piloti; la strada scelta è comunque quella del concentrarsi ognuno sul proprio lavoro, senza guardare agli altri, come accaduto per i test di oggi: “Sì, siamo tanti anche come piloti ma non c’è una strategia comune, ognuno ha un programma di lavoro diverso, esigenze diverse. Suddividiamo sempre il lavoro tra i vari piloti che abbiamo“.
Foto: LaPresse