MotoGP
Motomondiale, Dennis Foggia e la sindrome dell’ultimo giro. Celestino Vietti limita i danni, ma è in calo da qualche gara
Weekend complessivamente negativo a Le Mans per l’Italia nell’economia della corsa al titolo mondiale nelle classi Moto2 e Moto3, fermo restando che ogni scenario resta aperto e la stagione è ancora lunghissima.
Partiamo dalla categoria intermedia del Motomondiale, in cui Celestino Vietti ha avuto il merito di limitare i danni e stringere i denti nonostante una brutta qualifica ed un’escursione fuori pista verso metà GP che lo aveva fatto sprofondare ai margini della top20.
Complici le tante cadute altrui ed un ottimo passo negli ultimi 10 giri, il giovane pilota del Team VR46 è riuscito a risalire fino all’ottava piazza portando a casa 8 punti importanti e restando saldamente leader del Mondiale con 16 punti di margine sul giapponese Ai Ogura (oggi 5°) e 19 sul temibile spagnolo Aron Canet (2° in Francia).
Il trend delle ultime settimane però è evidente, con Vietti che sta facendo fatica soprattutto in prova e non sembra avere più un ritmo superiore alla concorrenza in gara (la piazza d’onore di Portimao è poco indicativa, perché frutto di un colpo di fortuna).
In Moto3 invece è arrivata la reazione auspicata in casa Leopard da parte di Dennis Foggia dopo il disastro di Jerez de la Frontera, tuttavia il risultato finale di Le Mans è deludente. Il romano ha impressionato per tutto il weekend, conquistando addirittura la prima pole in carriera e cominciando l’ultimo giro della corsa davanti a tutti, per poi uscire con le ossa rotte da tutti i duelli e ritrovandosi clamorosamente ai piedi del podio, per giunta alle spalle di tre piloti tutti in corsa per il Mondiale.
Un’ultima tornata pesantissima per il campionato dell’azzurro, che aveva già perso punti molto importanti anche in Argentina subendo un sorpasso all’ultima staccata del Gran Premio nella lotta per la vittoria dallo spagnolo Sergio Garcia, ad oggi leader della generale con 17 punti di vantaggio proprio su Foggia e su Jaume Masià, vincitore al Bugatti di Le Mans.
Credit: MotoGP.com Press