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Pagelle Giro d’Italia 2022: Pozzovivo spreca troppo da gregario, Nibali cresce; Girmay, era questione di tempo

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PAGELLE GIRO D’ITALIA 2022 (decima tappa) 

Biniam Girmay, 9: era solo questione di tempo, questo ragazzo ha davvero tanto talento. Se alla Gand-Wevelgem era esploso, al Giro d’Italia si è consacrato definitivamente. Sarebbe riduttivo definirlo un velocista, perché è un corridore totale, della razza dei Van der Poel e Van Aert. Siamo sicuri che, con il tempo, l’eritreo diventerà un grande rivale sia dell’olandese sia del belga in tutte le classiche più prestigiose. Ammesso che non lo sia già…

Mathieu Van der Poel, 8,5: riconosce la sconfitta con grande sportività. Il salto di catena accusato a 50 km dall’arrivo, che lo ha costretto a colmare un gap di un minuto dal gruppo maglia rosa, potrebbe aver condizionato il risultato finale, perché ha obbligato l’olandese ad un grande sforzo per rientrare. Non è un caso che non abbia tentato l’affondo sulla salita finale di Monsano, attendendo lo sprint finale per giocarsi tutte le cartucce. Girmay però aveva qualcosa in più.

Vincenzo Albanese, 7,5: il terzo posto oggi era il risultato massimo, oggettivamente non è al livello di Girmay e Van der Poel. Si conferma però uno dei pochi corridori emergenti del ciclismo italiano, che ha già collezionato tanti piazzamenti in questo 2022 (lo ricordiamo anche 11° alla Milano-Sanremo). Meriterebbe una vittoria. Intanto diverse squadre del World Tour lo stanno corteggiando.

Wilco Kelderman, 6,5: reazione d’orgoglio dopo la crisi nera patita sul Blockhaus. Il 4° posto odierno è però un contentino che non lenisce le ferite.

Richard Carapaz, 7: non è stata una tappa semplice per l’ecuadoriano, costretto per due volte a dover recuperare sul gruppo maglia rosa. Prima una caduta nell’erba, poi un cambio di bici. Ciò nonostante, negli ultimi km prova anche la rasoiata in discesa. Forse non sarà ancora al 100% della forma, ma per intelligenza tattica non si discute.

Romain Bardet, 6,5: è davvero in formissima. Come si dice in gergo, sembra ‘non sentire la catena’. Transita in seconda posizione all’ultimo GPM, appare pimpante come non mai. Sta andando forte dal Tour of the Alps, riuscirà a tenere questa condizione anche nella terza settimana? Di sicuro il francese sembra tornato sui livelli del 2016-2017, biennio in cui si giocò il Tour de France, finendo in entrambe le stagioni sul podio a Parigi.

Giulio Ciccone, 6: un timido tentativo di attacco in discesa nelle battute conclusive, quanto basta per ritrovare un pizzico di morale dopo la batosta patita sul Blockhaus.

Vincenzo Nibali, 7: tappa dopo tappa sembra sempre più a suo agio. Oggi ha provato la stoccata sul suo terreno preferito, la discesa; tuttavia l’attacco è stato rintuzzato da Van der Poel e Girmay, sintomo che lo Squalo incute sempre rispetto. Cresce la convinzione che possa ambire ad un piazzamento finale nelle prime dieci posizioni. Ma non è escluso che possa fare anche meglio.

Domenico Pozzovivo, 8: Girmay deve ringraziare il lucano per la vittoria. Sull’ascesa di Monsano ha lavorato a fondo per rintuzzare l’attacco di Alessandro Covi, poi ha addirittura tirato la volata all’eritreo. Bravissimo, un perfetto uomo squadra. Ma il timore è che abbia sprecato troppe energie in ottica classifica generale, dove al momento è in corsa per il podio.

Alessandro Covi, 6,5: sin qui non si era mai fatto vedere in questo Giro d’Italia, finalmente ci ha provato sul GPM di Monsano. Se Pozzovivo non avesse risposto, chissà come sarebbe andata a finire. E’ un altro di quei (pochi) giovani talenti su cui l’Italia deve lavorare, chiaramente il gap dai migliori resta ancora ampio.

Foto: Lapresse

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