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Roland Garros 2022, il tabellone di Nadal e Djokovic. Potenziale quarto di finale tra i due giganti

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Novak Djokovic contro Rafael Nadal, (forse) ci risiamo. E non in finale, e neppure in semifinale, ma nei quarti. Questo, almeno, è quanto ha stabilito il sorteggio del Roland Garros: una situazione della quale entrambi avrebbero fatto a meno, perché almeno uno dei due di punti ne perderà parecchi, se si dovessero scontrare a quel punto del torneo. Un’eventualità simile si è già verificata nel 2015: vinse il serbo, in tre set, ma fu Stan Wawrinka a portare a casa l’intera posta.

E proprio lo svizzero potrebbe essere l’avversario di secondo turno del mancino di Manacor, atteso all’esordio da una pratica facile quale l’australiano Jordan Thompson. Certo, non è più il Wawrinka dei tempi migliori, quello che vinse tre Slam (di cui uno proprio contro Nadal), ma se riuscirà a regalare una partita al Court Philippe Chatrier (o al Court Suzanne Lenglen, dipenderà dalle scelte), allora se ne vedranno delle belle.

Potenziale terzo turno con l’olandese Botic van de Zandschulp o, in alternativa, con Fabio Fognini qualora il ligure fosse in una forma che lo portasse a tal punto. Inutile dire che l’iberico preferirebbe mille volte van de Zandschulp rispetto al taggiasco, con il quale deve partire sempre presumendo di rischiare una quinta sconfitta nei suoi confronti dopo le tre del 2015 e Montecarlo 2019. Possibile l’ottavo con il canadese Felix Auger-Aliassime, che non ha reali alternative se non, parzialmente, l’americano Reilly Opelka.

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Dall’altra parte, Djokovic esordisce con l’innocuo (in questo caso) giapponese Yoshihito Nishioka. Fino agli ottavi, il pericolo maggiore, ammesso che si possa definire tale, potrebbe essere l’argentino Federico Coria, dato che al terzo turno appare già difficile che l’americano Jenson Brooksby arrivi.

Semmai, è proprio l’ottavo che potrebbe creargli numerosi grattacapi. Ci sono sia il bulgaro Grigor Dimitrov che l’argentino Diego Schwartzman, da temere per differenti ragioni. Da Dimitrov non si sa mai cos’aspettarsi, e negli ultimi tempi ha saputo mantenere un più che valido livello di gioco, mentre del “Peque” è quasi inutile rimarcare la vena battagliera, quella che l’ha portato in semifinale nel 2020 dopo una battaglia fuori dalla realtà con l’austriaco Dominic Thiem quando era competitivo sulla superficie.

Poi ci sarebbe quel quarto di finale in parte atteso e voluto e in parte no, perché uno dei due protagonisti è certo di dover dire addio al torneo a quel punto. Di lì, uno dei due andrebbe a proseguire verso una semifinale dai contorni, per varie ragioni, abbastanza incerti: Alexander Zverev? Carlos Alcaraz? Un outsider? Lo scopriremo solo vivendo.

Foto: LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI – LivePhotoSport.it

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