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Roland Garros 2022, una nuova rimonta subìta da Lorenzo Musetti: discontinuità e poco aiuto dal servizio

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Una nuova rimonta subìta. L’esito del primo turno del Roland Garros 2022 ha i retrogusti amari di un ko per Lorenzo Musetti. Un sapore di déjà vu per il toscano che, dopo aver perso l’anno scorso contro Novak Djokovic (n.1 del mondo) al quinto set, avanti 2-0 nel computo dei parziali, ha dovuto fare i conti con una nuova sconfitta contro il greco Stefanos Tsitsipas (n.4 ATP).

Una splendida partita quella del Philippe Chatrier con Musetti che nei primi due parziali ha messo in mostra tutto il suo talento: un tennis creativo e volitivo, al cospetto di una versione di Tsitsipas non così brillante. Dalla terza frazione in avanti la musica è cambiata: il greco ha aumentato i giri del motore e limitato il numero degli errori; Musetti ha perso brillantezza e capacità di fare male con i colpi.

E dunque ci si trova nuovamente a fare la domanda: cosa manca? E’ chiaro che la potenza fisica di cui è dotato l’ellenico è molto importante e questo gli ha permesso di venir fuori alla distanza ina maniera chiara, tenendo conto anche dalla preparazione non perfetta per via dell’infortunio dell’azzurro a Madrid.

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In secondo luogo, vi sono aspetti strettamente legati al gioco. Tsitsipas, forte di un servizio molto efficace, ha avuto modo di arrivare al punto con estrema facilità, disperdendo meno energie di quanto abbia fatto l’italiano. L’incisività di questo fondamentale per il carrarino non è stata all’altezza e spesso, anche nei momenti migliori, sono state le “magie” a sostenerlo.

E’ chiaro che per competere con questi tennisti di così alto livello serva maggior continuità di rendimento e nello stesso tempo un colpo efficace che possa aiutare nei momenti di difficoltà, che fanno parte di una partita. Tuttavia, nel gioco del toscano si evidenziano già dei miglioramenti: nel dritto e nella volontà di essere più attivo nel corso del confronto, giocando con i piedi dentro al campo. Si tratta di un processo lungo e servirà pazienza, ma il percorso intrapreso è quello giusto.

Foto: LaPresse

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