Rugby a 7
Rugby a 7, i criteri di qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Missione quasi impossibile per l’Italia
Tra poco più di due anni torneranno i Giochi olimpici estivi e a Parigi 2024, per la terza edizione consecutiva, andrà in scena anche il rugby a sette. Due tornei, uno maschile e uno femminile, ocn 24 formazioni al via, 12 per ognuno dei due sessi. Pochi, pochissimi, posti e qualificarsi è durissima. E per l’Italia quasi impossibile.
Quattro posti dei 12 di ogni torneo, infatti, vengono assegnati attraverso le World Series. Le prime quattro qualificate dell’edizione 2022/2023 staccheranno il biglietto per Parigi. E qui l’Italia non c’è, quindi questi posti andranno alle formazioni più forti al mondo. Poi, ovviamente, c’è la Francia che è qualificata di diritto come Paese ospitante. Mancano, dunque, sette posti all’appello.
Sei di questi posti verranno assegnati a livello territoriale. Africa, Asia, Europa, Nord America, Sud America e Oceania disputeranno la prossima stagione un torneo continentale che qualifica una sola squadra alle Olimpiadi. L’Italia qui c’è – almeno nel torneo maschile, perché in quello femminile l’Italseven è desaparecida da anni – ma le avversarie sono fortissime. Escludendo la Francia e – in caso di buone World Series – una tra Irlanda e Gran Bretagna, restano diverse le formazioni sulla carta più forti degli azzurri. Spagna, Germania e Russia (ci sarà?) Sembrano irraggiungibili dall’Italia.
L’ultimo posto, poi, arriva da un torneo di ripescaggio con le migliori non qualificate dei vari tornei continentali. Insomma, l’Italia dovrebbe chiudere nei primi due/tre posti per sperare di avere una chance. Difficile, difficilissimo. Anche perché nonostante i tanti proclami il programma del rugby Seven in Italia è fermo da anni, non ci sono stati investimenti, non c’è stata programmazione, non c’è una volontà comune tra Federazione e club di creare un movimento – o quanto meno un gruppo – di giocatori specializzati nel Seven. Insomma, salvo miracoli anche a Parigi l’Italia farà da spettatrice nel rugby 7s.
Foto: LaPresse