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Rugby: Nations Championship, il torneo che cancellerà i test match internazionali

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Si avvicina sempre più il momento in cui si dirà addio ai tradizionali test match internazionali, le cosiddette “amichevoli” che vedono le nazioni dell’Emisfero Sud e dell’Emisfero Nord sfidarsi a giugno/luglio e a novembre. World Rugby, infatti, si incontrerà in questi giorni a Dublino per discutere le tappe per la nascita della Nations Championship.

L’idea da cui si parte (e che era già stata discussa e bocciata prima dello scoppio della pandemia) è un torneo che si svolgerebbe ogni due anni, quando non si disputano i Mondiali e il tour dei British & Irish Lions, a partire dal 2026 e che vedrebbe in campo le migliori nazionali del mondo in un vero e proprio torneo con finalissima.

La Nations Championship dovrebbe coinvolgere 24 nazionali divise in due categorie. La prima vedrebbe in campo le 6 migliori nazionali dell’Emisfero Nord e le 6 dell’Emisfero Sud, mentre la seconda divisione coinvolgerebbe i cosiddetti tier 2, cioè le nazionali emergenti. Il torneo prevede una retrocessione e una promozione, proprio per garantire anche alle nazionali meno tradizionali la chance di conquistare un posto per sfidare le migliori squadre al mondo.

Il torneo coprirebbe gli slot lasciati liberi dai test match, con una prima parte della Nations Championship che si disputerebbe tra giugno e luglio e l’altra in autunno, finale compresa. Guardando all’attuale ranking la prima divisione vedrebbe in campo Francia, Irlanda, Inghilterra, Scozia, Galles e Georgia per l’Emisfero Nord; Sudafrica, Nuova Zelanda, Australia, Argentina, Giappone e Fiji per l’Emisfero Sud. L’Italia, attualmente 14sima nel ranking e settima forza europea, dunque dovrebbe conquistarsi la promozione sul campo, anche se da qui al 2026 molte cose potrebbero cambiare.

Foto: Simon King/DPPI – LPS

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