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Tennis, Jannik Sinner: “La terra di Roma mi piace di più. A Madrid dopo la sconfitta volevo subito andare ad allenarmi”

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Gli Internazionali d’Italia vivono oggi una giornata con ben sette azzurri, ma il più atteso scenderà in campo con ogni probabilità nella giornata di domani. Jannik Sinner affronterà lo spagnolo Pedro Martinez ed intanto è intervenuto in conferenza stampa: “Ho un obiettivo in testa, servono tanti sacrifici, bisogna passare attraverso momenti difficili. Poi quando sei tra i primi 15 o 10, ogni dettaglio può fare la differenza”.

Le assenze di Berrettini e Musetti sicuramente aumentano la pressione nei confronti dell’altoatesino, che è la miglior carta che l’Italia può giocarsi al Foro Italico: “Mi dispiace che Matteo e Lorenzo che non riescano a giocare qui. Certo che c’è pressione, ma la devi gestire, fa parte del gioco. Ognuno ha la sua strada, l’importante è concentrarsi su se stessi”.

Sinner torna anche sul cambio di allenatore e sul passaggio da Riccardo Piatti a Simone Vagnozzi: “Ha un metodo diverso rispetto a Riccardo Piatti, penso che stiamo lavorando bene. So fare più cose, ma l’importante è non perdere quel che sono, ovvero un giocatore che entra in campo e spinge. Ma il tennis non è solo questo, è anche variare, capire i momenti della partita. Stiamo lavorando sul trasformare il gioco, possiamo migliorare tanto dalla parte del rovescio. Siamo sulla buona strada”

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Jannik ritorna anche sulla brutta sconfitta maturata contro Felix Auger-Aliassime a Madrid. L’altoatesino ha analizzato chiaramente il ko, ma non fa drammi: “Non mi era mai successa una stesa così. Sarei andato subito dopo in campo ad allenarmi, ma la partita è finita tardi. A mezzanotte eravamo con Simone a guardare i video del match. C’erano tante cose che avrei dovuto fare, e devo provare a farle, anche se poi magari perdo lo stesso. Proviamo a dimenticare quello che è successo e ad andare bene qui”.

L’azzurro apprezza particolarmente la terra del Foro Italico rispetto a quella spagnola: “La terra di Roma mi piace di più. A Madrid si scivola molto, anche perché siamo in altura. Qui mi sento sempre un po’ meglio. Ho sempre giocato bene qui e al Roland Garros. Il Centrale è un po’ diverso rispetto al Pietrangeli, più veloce. Con tanta gente, poi, l’atmosfera sarà ancora più bella”.

 

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