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Tennis, Novak Djokovic: “Vittoria di Alcaraz non si discute, ma ingiusto quanto accaduto Madrid”

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Gli Internazionali d’Italia 2022 hanno preso il via, ma quanto accaduto a Madrid (Spagna) alimenta ancora discussioni e considerazioni. La straordinaria vittoria dello spagnolo Carlos Alcaraz ha posto su un vero e proprio piedistallo l’allievo di Juan Carlos Ferrero, sempre più convincente a livelli straordinari e sorprendente per il modo in cui riesca a esprimere tanta completezza nonostante la giovane età.

In una settimana fantastica per lui, Carlitos è stato capace di battere tre dei primi quattro giocatori del mondo: Rafael Nadal, suo grande idolo, Novak Djokovic e Alexander Zverev. L’atto conclusivo contro Sascha è stato simile a un monologo, per le grandi qualità dell’iberico, ma anche per come il tedesco si sia presentato ai nastri di partenza dell’atto conclusivo.

Nei fatti, il teutonico ha dovuto pagare il prezzo di una programmazione non così adeguata, visto e considerato che la sua semifinale contro Stefanos Tsitsipas, iniziata tardi per il protrarsi delle sfide che precedevano, è terminata oltre l’una di notte. Un orario molto scomodo che non ha permesso a Zverev di recuperare a pieno le proprie energie.

Masters1000 Madrid 2022, Carlos Alcaraz detronizza Alexander Zverev ed è il nuovo padrone della Caja Mágica

Ecco che non stupiscono le affermazioni del n.3 ATP dopo la Finale persa e, a distanza di giorni, anche Djokovic ha detto la sua. Nole, che ha cominciato bene il suo percorso al Foro Italico battendo Aslan Karatsev, ha dato supporto alle argomentazioni del tedesco.

Non ho visto Zverev, ma ho parlato con lui e mi ha detto qualcosa. Io comunque sono d’accordo con lui, non puoi finire una partita all’una e mezza o alle due di notte e andare a dormire alle 4 o alle 5, oltretutto dovendo giocare la finale il giorno dopo. Lui tra l’altro ha fatto così due o tre notti di fila e non è un orario consono, anche perché il giorno dopo tutto ciò influisce. Poi questo non vuol dire che Alcaraz non abbia meritato di vincere, però ci sarebbe stata una situazione diversa sul campo dal punto di vista delle energie. Questa è comunque una conversazione più grande, che include i diversi tornei. Anche qui ci sono due sessioni: io capisco le esigenze dei tornei, con la necessità di vendere più biglietti. Le due sessioni sono senz’altro più attrattive per le televisioni, ma questo crea problemi, soprattutto quando vai più avanti nel torneo. Noi giocatori vogliamo parlare di più di queste cose e soprattutto farlo in tempo, prima di arrivare al torneo, quando ormai non puoi più cambiare niente. Si può parlare ora per il prossimo anno ad esempio. C’è il council, il luogo cioè dove i giocatori possono parlare con l’ATP. Io ne sono stato presidente per dieci anni, ma non si riesce a cambiare molto purtroppo. Alla fine capisco i giocatori che si lamentano di queste cose davanti alla stampa e ai giornalisti perché non sanno come modificare certe dinamiche“, le parole in conferenza stampa del serbo (fonte: Ubitennis).

ATP, quindi, chiamata in causa per evitare che episodi di questo genere possano condizionare lo svolgimento delle partite.

Foto: LaPresse

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