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Tennis, Simone Vagnozzi: “Sinner deve imparare a variare come Alcaraz. A Madrid non era al top per un motivo”
Jannik Sinner è in attesa di fare il suo esordio agli Internazionali d’Italia 2022. L’altoatesino è certamente tra i tennisti più attesi dal pubblico romano e comincerà il suo cammino contro lo spagnolo Pedro Martinez, numero quaranta del mondo ed avversario che può essere pericoloso sulla terra. Jannik è reduce dalla durissima sconfitta contro Felix Auger-Aliassime a Madrid e cerca certamente riscatto al Foro Italico, con un tabellone che si prospetta interessante per spingersi molto lontano.
Sul momento di Sinner, si è espresso il suo allenatore Simone Vagnozzi in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Il tecnico marchigiano ha spiegato nel dettaglio anche i motivi per cui a Madrid il suo giocatore ha fatto più fatica del previsto: “Se avessi paura di non riuscire a portare Jannik al livello che crediamo gli appartenga non avrei nemmeno cominciato. Non è facile allenarsi bene e mettere dentro cose nuove durante i tornei ed anche per questo ci siamo presi una settimana di stop dopo Montecarlo, per fare un duro richiamo fisico. E’ una delle ragioni per cui a Madrid non ha giocato benissimo, ma i benefici si vedranno a Roma”.
Il passaggio di Sinner da Piatti a Vagnozzi ha sicuramente stupito molto, ma è lo stesso Vagnozzi che non vuole assolutamente fare paragoni con il precedente allenatore dell’altoatesino: “Piatti è il miglior coach italiano e non posso certamente paragonarmi a lui, anche solo per la differenza di esperienza. Ho grande rispetto per quello che ha fatto con Jannik”.
Per Jannik è in un atto un processo di crescita, che porterà a tanti cambiamenti. Vagnozzi ha spiegato cosa introdurrà Sinner in futuro e soprattutto a chi provare ad ispirarsi: “Sinner deve completarsi aggiungendo al suo gioco più variazioni e più propensione alla rete. Del resto Alcaraz è la dimostrazione che nel tennis adesso ci vuole più varietà”.
FOTO: LiveMedia/Jean Catuffe/DPPI