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Tennis, tutti gli infortuni di Jannik Sinner nel 2022. Una catena senza fine dopo l’addio a Riccardo Piatti
Quello capitato con il russo Andrey Rublev negli ottavi di finale del Roland Garros è solo l’ultimo di una serie di problemi, non solo fisici, capitati a Jannik Sinner nel 2022. L’amarezza ora è tanta per l’altoatesino, che aveva indovinato un primo set stellare e sembrava aver davvero cambiato passo dopo la prima settimana passata a risparmiare energie.
Una storia di problemi, quella di Sinner, iniziata nel mese di febbraio: il 3 risulta positivo al Covid-19 (o meglio, annuncia ciò), dovendo così saltare tutto quel che precedeva la Coppa Davis, poi disputata in Slovacchia per qualificare l’Italia alla fase a gironi che giocherà nel mese di settembre a Bologna. Il 16 febbraio arriva il divorzio ufficiale tra l’altoatesino e Riccardo Piatti, seguito due giorni dopo dall’annuncio dell’ingresso di Simone Vagnozzi nel ruolo.
A Indian Wells, durante il match con il francese Benjamin Bonzi, il numero 2 d’Italia si ritrova con dei problemi di stomaco, che poi hanno consigliato, visto che era comparso qualche altro sintomo potenzialmente riconducibile a un’influenza, di evitare il match con Nick Kyrgios. Che poi arriva lo stesso a Miami, prima di un altro stop causato da vesciche a un piede nel quarto con l’argentino Francisco Cerundolo (aiutato da una dose di fortuna degna di Gastone).
Tra addominali e vesciche, dei problemi sono ricomparsi a Montecarlo, ed è ancora più incredibile quanto fatto da Sinner nel quarto contro Alexander Zverev. Con il tedesco, è stato tutto un rifiuto della sconfitta fino alla fine, una lotta sapendo che dopo il 1000 in riva al mare si sarebbe fermato comunque per rimettere in sesto il proprio fisico e soprattutto proprio quelle vesciche che le telecamere avevano impietosamente inquadrato più volte.
Finita? Neanche per sogno. Al Foro Italico di Roma, nel quarto contro il greco Stefanos Tsitsipas, si gira l’anca sinistra nell’ultimo punto del tie-break del primo set, e nel secondo Sinner non può più difendersi degnamente (ma resterà encomiabile l’aiuto a una persona che si è sentita male sugli spalti). Poi il Roland Garros e il problema con McDonald diventato ritiro con Rublev. Molto amaro, perché per arrivare in fondo le premesse c’erano davvero tutte.
Foto: LaPresse