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Wimbledon 2022, si rischiano assenze e tanta disparità per i punti non assegnati

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Dal 27 giugno al 10 luglio il torneo più prestigioso del mondo del tennis avrà inizio. A Wimbledon ci si sta preparando con la solita precisione certosina, ma a tenere banco è altro, ovvero l’esclusione di tennisti e tenniste di Russia e Bielorussia dai Championships.

Gli organizzatori in linea con quanto deciso dall’Esecutivo britannico, guidato da Boris Johnson, hanno imposto il ban. Una presa di posizione legata ovviamente alla guerra in Ucraina e le reazioni non sono mancate. L’ATP e la WTA hanno stabilito che per il torneo di Church Road non saranno assegnati i punti e di conseguenza giocatori e giocatrici non guadagneranno nulla in termini di classifica, anzi…

Le scadenze, per il sistema previsto dai ranking, saranno decisamente incisive. Ad esempio, Novak Djokovic qualunque sarà il risultato di questo Wimbledon perderà 2000 punti della vittoria del 2021 e lo stesso dicasi per Matteo Berrettini relativamente ai punti guadagnati l’anno scorso con la Finale. E’ giusto un meccanismo del genere?

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Non stupisce che alcuni tennisti abbiano lasciato intendere che a Wimbledon non andranno. Fabio Fognini e Naomi Osaka rientrano nel gruppo e il rischio delle assenze, oltre a quelle di russi e bielorussi, è molto alto. Sarebbe il caso di fare un passo indietro? 

Difficile in queste condizioni, ma avere una situazione in cui il ranking non rappresenta la realtà delle cose è difficilmente accettabile.

Foto: LaPresse

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