Atletica

Atletica, Golden Gala 2022: è la notte delle stelle all’Olimpico di Roma. Festa grande per gli eroi di Tokyo

Pubblicato

il

Sembra un sogno ma siamo tutti svegli. Lo stadio è lo stesso del 1987, quando nel secondo Mondiale della storia, l’Italia impazzì di gioia per i suoi campioni che fecero tremare la Curva Sud. A 35 anni di distanza l’entusiasmo e l’attesa per un evento di atletica sul suolo italiano tornano ad essere quasi febbrili, come in quegli indimenticabili giorni a cavallo tra fine agosto e inizio settembre. Allora ad infiammare l’Olimpico ci pensarono star del calibro di Carl Lewis e di un Ben Johnson, il cui castello sarebbe crollato un anno dopo, Edwin Moses, Styefka Kostadinova, Patrik Sjoeberg, Sergej Bubka, l’astro nascente Florence Griffith-Joyner, gli azzurri d’oro Maurizio Damilano e Francesco Panetta. Oggi, in una serata che si preannuncia spettacolare, saranno ben sedici i campioni olimpici che si daranno battaglia nella bolgia di un Olimpico che potrebbe di nuovo essere pieno come in quei giorni di fine estate 1987.

C’è tanta Italia in gara e, seppure falcidiata dagli infortuni (quelli, purtroppo, dalle nostre parti non mancano mai), la squadra azzurra proverà a infiammare gli appassionati come nelle notti o nelle mattinate di Tokyo. In particolare i quattro moschettieri d’oro presenti a Roma, Gianmarco Tamberi in una gara dell’alto che nulla ha da invidiare con una finale olimpica o mondiale (anche se l’assenza dell’ultima ora del rappresentante del Qatar e campione olimpico in coabitazione con l’azzurro Mutaz Barshim qualcosa toglie al fascino di questa gara)e tre dei quattro campioni a Cinque Cerchi della 4×100, Lorenzo Patta, Filippo Tortu e Fausto Desalu, tutti al via dei 200 metri nella stessa pista che vide i trionfi di Livio Berruti e Pietro Mennea, due campioni infiniti dello sport italiano.

C’è tanta Italia costretta a guardare, purtroppo, a partire dal più atteso di tutti, Marcell Jacobs, alle prese con un problema muscolare che lo ha bloccato nella marcia di avvicinamento al Mondiale di Eugene, nel quale spera ancora di poter essere protagonista dpo gli exploit giapponesi dello scorso anno. A guardare ci sarà anche Antonella Palmisano, che dovrà saltare tutta la stagione all’aperto per un infortunio, mentre la marcia italiana si affiderà a Massimo Stano, che a Roma disputerà un 3000 dimostrativo che gli permetterà di prendersi l’applauso fragoroso dell’Olimpico. A guardare dovrà restare anche Zane Weir, pesista di qualità, quinto a Tokyo, alle prese con un infortunio che rischia di fargli saltare tutta la stagione estiva dopo i risultati promettenti indoor e nelle prime gare all’aperto.

Saranno dunque sedici i campioni olimpici di Tokyo in gara allo stadio Olimpico per la quinta tappa della Wanda Diamond League. Stelle luccicanti nella velocità femminile dove spicca la giamaicana tripla campionessa olimpica di Tokyo Elaine Thompson-Herah ma dove il pubblico di Roma potrà ammirare ed applaudire per l’ultima volta in pista la leggenda della velocità statunitense Allyson Felix che dirà addio alle gare al termine di questa stagione. Nei 400 piani il protagonista più atteso sarà l’uomo di Grenada, in grado di salire sul podio nelle ultime tre edizioni dei Giochi, Kirani James, che se la vedrà con il veterano del Botswana Isaac Makwala e con l’azzurro Edoardo Scotti che proprio al Golden Gala, a Roma due anni fa si regalò una vittoria da favola.

Nei 200 metri al via ci sarà lo statunitense argento olimpico Kenny Bednarek, primato personale di 19.68 nella finale della scorsa estate, reduce dalla vittoria nella tappa di Rabat e pronto ad affrontare i tre staffettisti azzurri campioni olimpici della 4×100 Filippo Tortu, Fausto Desalu e Lorenzo Patta, e il campione del mondo indoor dei 400 Jereem Richards (Trinidad e Tobago).

Sui 200 metri donne l’eroina di Tokyo, la giamaicana Elaine Thompson-Herah se la vedrà con l’oro olimpico dei 400 Shaunae Miller-Uibo (Bahamas), la campionessa mondiale Dina Asher-Smith, la donna più medagliata di sempre (Allyson Felix) e l’oro della staffetta Shericka Jackson (Giamaica). Nei 100 metri, assenti Marcell Jacobs e il trionfatore di Eugene Trayvon Bromell, che ha rinunciato all’ultimo, il più atteso è l’argento di Tokyo, lo statunitense Fred Kerley, che sfiderà il connazionale Kyree King, con l’obiettivo di scendere sotto i 10”. In gara anche l’azzurro Chituru Ali che punta a migliorare il personale di 10”18.

Anche il mezzofondo è di spessore assoluto, con la regina di Tokyo degli 800 Athing Mu (Stati Uniti), la britannica Jemma Reekie, l’ugandese Halimah Nakaay e l’etiope Freweyni Hailu, oltre all’azzurra Elena Bellò, reduce dall’ottimo quarto posti di Rabat, i 1500 con l’argento olimpico Laura Muir (Gran Bretagna) che sfida le etiopi Hirut Meshesha, Axumawit Embaye, l’ugandese Winnie Nanyondo ma anche le azzurre Federica Del Buono e Gaia Sabattini che si sono distinte in stagione e potrebbero dire la loro nel contesto continentale di Monaco.

Nei 3000 siepi con l’etiope secondo in Giappone Lamecha Girma proverà a rifarsi dopo la sconfitta contro il campione olimpico Soufiane El Bakkali (assente a Roma) in una sfida bellissima domenica scorsa a Rabat. In gara anche i migliori interpreti keniani della specialità, in particolare Conseslus Kipruto e Abraham Kibiwot e i tre finalisti olimpici azzurri, Ala e Osama Zoghlami e Ahmed Abdelwahed, reduce dallo splendido terzo posto di Eugene.

Nei 5000 è di ieri la notizia dell’inserimento tra i partenti del canadese Mo Ahmed, argento olimpico in Giappone e bronzo mondiale a Doha, atteso dalla sfida stellare con l’oro dei Giochi dei 10.000 Selemon Barega (Etiopia) e con l’altro etiope Berihu Aregawi e il keniano Nicholas Kipkorir Kimeli. In gara anche tre azzurri molto attesi come Yeman Crippa, Ossama Meslek e Pietro Riva.

Spettacolo assicurato anche negli ostacoli: nei 100 ennesima uscita stagionale per la portoricana campionessa olimpica Jasmine Camacho-Quinn, che se la vedrà con un nutrito contingente giamaicano e con due azzurre che possono puntare al record stagionale, Luminosa Bogliolo ed Elisa Di Lazzaro. Nei 400hs fari puntati sulla spumeggiante olandese Femke Bol, reduce dal record dei 300 ostacoli sulla pista di Ostrava. In gara anche le due ucraine Anna Ryzhykova e Viktoriya Tkachuk e due azzurre, Ayomide Folorunso, apparsa in ottima condizione nelle ultime uscite e Linda Olivieri che ha rinunciato al meeting di Bydgoszcz venerdì per concentrarsi su Roma.

Di gran lusso anche il parterre dei concorsi, a partire dall’attesissimo salto in alto maschile dove Gianmarco Tamberi verrà spinto dall’intero stadio verso il tentativo di superare il record stagionale fissato a Ostrava a 2.30. A sfidare l’azzurro più atteso ci saranno il canadese Django Lovett, l’ucraino Andriy Protsenko, lo svizzero Loik Gasch, l’australiano Brendon Starc e anche l’altro italiano Marco Fassinotti, a caccia di una misura che lo lanci verso i grandi appuntamenti internazionali.

Nel lungo femminile la più attesa è la tedesca campionessa olimpica Malaika Mihambo ma attenzione anche alla svedese Khaddi Sagnia, alla ucraina Maryna Bekh-Romanchuk e, perché no, a Larissa Iapichino che ha bisogno di una iniezione di fiducia dopo un anno costellato da problemi fisici. Nell’asta femminile grande voglia di riscatto dopo il flop di Rabat, dove ha chiuso senza misura sbagliando i tre tentativi a 4.30, per la campionessa olimpica statunitense Katie Nageotte che se la vedrà con la connazionale Sandi Morris, reduce dal successo in Marocco, con la greca Katerina Stefanidi e anche con le italiane Roberta Bruni ed Elisa Molinarolo che vogliono battere un colpo in questa prima parte di stagione.

Stellare la gara del disco con lo sloveno Kristjan Ceh (numero uno in stagione e reduce dalla vittoria di Rabat) pronto ad affrontare nuovamente l’intero podio a cinque cerchi con lo svedese d’oro Daniel Stahl, lo svedese d’argento Simon Pettersson e l’austriaco di bronzo Lukas Weissheidinger ma attenzione anche all’australiano Matthew Denny e al lituano Andrius Gudzius, protagonisti di ottime gare in stagione. Nel getto del peso il favorito numero uno è lo statunitense Joe Kovacs, argento la scorsa estate in Giappone, secondo a Bydgoszcz e nel meeting di casa a Eugene. Una gara di altissimo spessore con i polacchi Konrad Bukowiecki e Michal Haratyk, il serbo Filip Mhaljevic, il campione del mondo indoor brasiliano Darlan Romani e due azzurri che vogliono spiccare il volo come Nick Ponzio e Leonardo Fabbri.

 

Exit mobile version