Atletica
Atletica, Mattia Furlani batte il record di Andrew Howe: micidiale 7.87 nel lungo a 17 anni, mondiale stagionale
Mattia Furlani si è inventato una spettacolare magia ai Campionati Italiani allievi di atletica leggera. All’Arena Civica di Milano, infatti, l’azzurro è volato a 7.87 metri (+1,2 m/s di vento a favore) e ha demolito il record italiano under 18 che Andrew Howe deteneva dal lontano 2001 (7.61 in occasione della medaglia di bronzo ai Mondiali allievi di Debrecen, l’allora prodigio conquistò poi la medaglia d’argento ai Mondiali assoluti nel 2007).
Il 17enne vantava un personale al coperto di 7.47 (siglato proprio quest’inverno ad Ancona), mentre all’aperto non si cimentava concretamente con questa specialità da quattro anni e infatti era fermo a 5.43. Ricordiamo infatti che il laziale è soprattutto uno specialista del salto in alto, lo scorso anno si issò a 2.17 metri a Brescia. Siamo di fronte a un possibile Mr. Jump italiano, sulle orme dello statunitense JuVaughn Harrison (finalista nell’alto e nel lungo alle Olimpiadi di Tokyo 2020).
Mattia Furlani, fratello di Erika (argento ai Mondiali allievi nel 2013 e autrice di 1.94 nel 2020), ha timbrato la migliore prestazione mondiale stagionale nella categoria, la 27ma di sempre per un allievo: massima iniezione di fiducia alla vigilia degli Europei di categoria dove il nostro portacolori andrà a caccia della medaglia d’oro. Nel frattempo sono già arrivati i complimenti del suo compaesano, il reatino Andrew Howe: “Che fenomeno, Mattia“.
Sempre per quanto concerne il salto in lungo, va raccontata la storia di Mifri Veso. La 16enne, nata e cresciuta a Pordenone, ha vinto la gara e può festeggiare come “atleta equiparata”, ma non può ancora indossare la maglia azzurra. La ragazza ha i genitori del Congo e deve aspettare di compiere i 18 anni per ottenere la cittadinanza italiana. L’allieva di Matteo Chiaradia si è imposta con un bel balzo a 5.96 metri (+2,3 m/s di vento a favore), riuscendo a precedere Erika Saraceni (5.63) e Greta Donato (5.63).
Foto: Francesca Grana/FIDAL