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Basket, Pozzecco “Agli Europei per divertirci e non ci si diverte se perdi. Datome sarà il capitano”

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È iniziata oggi ufficialmente l’avventura di Gianmarco Pozzecco come ct della nazionale italiana di basket. A Milano la Fip ha, infatti, presentato il nuovo coach che guiderà gli azzurri agli Europei questo settembre, prima di iniziare la corsa verso Parigi 2024. Ecco le sue prime parole.

“Ringrazio chiaramente il presidente per avermi dato questa opportunità. Noi ci conosciamo da un po’ e abbiamo un denominatore comune, ed è la grande considerazione che abbiamo per la maglia azzurra. Credo che ci siano pochi sportivi che hanno sofferto come la maglia azzurra abbia fatto soffrire me quando sono stato escluso. L’aver vissuto con gran sofferenza quelle esclusioni mi ha legato ancora di più e mi ha fatto legare ancora di più la medaglia vinta ad Atene” ha esordito Pozzecco.

“Allenare la nazionale oggi è un po’ più complicato di quando giocavo io, soprattutto per l’organizzazione delle varie manifestazioni. Ci sono delle finestre dove tu non puoi chiamare determinati giocatori, quello che voglio è avere un gruppo unico, forte, riuscire a formare qualcosa che abbia soprattutto dal punto di vista umano delle peculiarità forti. Questo perché ci dev’essere la consapevolezza da parte di determinati giocatori che in certi momenti saranno protagonisti e poi potrebbero essere esclusi” ha risposto Pozzecco alla domanda sul possibile ritorno dei veterani esclusi da Sacchetti. “Per me, per la mia esperienza, le mie esclusioni, so che proprio escludere un giocatore sarà la responsabilità più grande per me”.

“Ho chiesto a Luigi Datome di essere il capitano della mia Italia. Se Gigi è a punto darà la sua disponibilità e penso che farà parte del nostro gruppo” il primo ‘scoop’ di Pozzecco da ct azzurro. “Per quel che riguarda Hackett e Belinelli è un po’ presto per dare una risposta. Vivendo con Niccolò e Gigi è stato più facile capire la loro disponibilità, ma Marco è stato mio compagno, Daniel aveva me come mito da ragazzino. Quel che posso dire è che le convocazioni dipenderà anche dalla scelta dei giocatori, ma vogliamo sia una nazionale competitiva sia un gruppo di persone che siano una squadra, che abbia un grande senso di squadra. Quel che dico è che in nazionale servono determinate regole. Poche, ma vanno rispettate”.

“Il mio ruolo sarà full time, perché sono convinto ci sia la necessità non solo di avere l’obiettivo di far vincere la nazionale, ma anche quella di far crescere il movimento. Io l’ho fatto secondo me da giocatore, mi è riconosciuto di aver dato una visibilità alla pallacanestro, ma ora voglio dare quella visibilità che ultimamente è un po’ sparita. Il ct deve vivere costantemente questa responsabilità e, quindi, farò il ct a tempo pieno” ha continuato il Poz.

“Questo anno a Milano mi ha dato un bagaglio che non ci sta più in macchina. Molti erano scettici del possibile rapporto tra me ed Ettore Messina, ma è passata praticamente una stagione e il rapporto con Ettore è stato meraviglioso. Dire quanto abbia imparato da Messina credo sia banale e superfluo, sono stato un anno attaccato al migliore del mondo. Non so quanto poi io sia riuscito ad apprendere per mia incapacità, ma sicuramente mi ha dato tantissimo” il commento sul rapporto con Messina.

“Per quel che riguarda lo staff ho delle mie idee, ma prima è giusto che ne parli con il presidente e con Salvatore. Quello che posso dire è che lo staff deve avere un senso. Io mi reputo il tredicesimo giocatore in campo e quello che faremo sarà mettere assieme le mie necessità e quelle di uno staff della nazionale” la risposta a chi affiancherà Pozzecco in nazionale.

“Vincere è importante, sapete che io qualsiasi cosa faccia voglio vincere. Ma sono pochi quelli che vincono, i predestinati, i Tomba, i Valentino Rossi. Io da giocatore ho vinto pochissimo. L’Italia del basket l’ultima medaglia l’ha conquistata nel 2004. Quindi ve lo dico, io voglio vincere una medaglia agli Europei, o ai Mondiali, o qualificarci a Parigi 2024, ma per l’Italia non è facile” ha concluso Gianmarco Pozzecco, con una battuta finale. “Agli Europei andiamo per divertirci. Ma sono convinto che perdendo non ci si diverta”.

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