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Beach volley, Samuele Cottafava: “Nicolai campione immenso, la pressione ai Mondiali di Roma può farci bene”

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Ancora forse non mi sono reso conto di quello che ho fatto“. Per Samuele Cottafava è tutto normale, battere la coppia bronzo olimpico in una finale dell’Elite 16, il torneo di massimo livello del Pro Tour: un’impresa che era riuscita in passato solo al suo nuovo compagno, Paolo Nicolai, in coppia con Daniele Lupo. 

E’ entrato in una nuova dimensione, il giocatore modenese che, dopo una lunga gavetta azzurra fatta di tornei internazionali giovanili con diverse soddisfazioni, di qualche vittoria importante in coppia con Jakob Windisch nei tornei 1 stella che adesso si chiamano Future, si è seduto al banchetto dei grandi del beach volley e ha dimostrato da subito di poterci stare senza timori reverenziali. “Sono serviti tutti questi mesi di allenamento – ha spiegato Cottafava – un po’ perchè quando si cresce di livello bisogna capire certi meccanismi, un po’ perchè quando si cambia compagno non tutto viene automatico. In questo caso il nostro allenatore Simone Di Tommaso è stato bravissimo a farci entrare subito in sintonia dal punto di vista tecnico. Sono certo che Paolo ha fatto molta più fatica di me perchè quando hai al tuo fianco lo stesso giocatore per dieci anni, trovarsi un altro nello stesso campo ti destabilizza ma stiamo parlando di un campione immenso, globale, che sta dimostrando ancora una volta, dopo un’avventura fantastica con Daniele Lupo, quanto è forte“.

Jurmala per Nicolai e Cottafava è stato il cambio di passo. “Fin dalle qualificazioni del primo torneo giocato in Messico si è visto che avevamo delle potenzialità ma dovevamo ancora sistemare alcune cose – prosegue Samuele Cottafava – non che oggi tutto sia a posto ma posso dire che tutto è venuto in modo naturale. Siamo cresciuti dal punto di vista tecnico, nell’amalgama, a livello individuale e in Lettonia ce la siamo giocata con tutti. Non c’è stato un momento preciso in cui ho capito che potevamo vincere, però la seconda sfida di qualificazione vinta contro Kantor/Rudol in rimonta ci ha dato grande fiducia. Di otto partite disputate, sette erano dentro o fuori, la pressione era altissima e alla fine siamo stati bravi a non arrenderci anche quando tutto sembrava perso“.

La memoria va dritta al 17-20 del secondo set della finale di Jurmala contro i rappresentanti del Qatar Cherif/Ahmed, quando gli azzurri, perso 16-21 il primo parziale, erano sull’orlo del precipizio. “Abbiamo fatto cambio palla – racconta il giovane italiano – e poi sono riuscito a difendere sulla parallela, cosa che non mi era praticamente mai riuscita fino a quel momento e Paolo ha piazzato un muro vincente che ci ha rimessi in carreggiata. Siamo andati punto a punto, senza paura e poi pensavo dentro di me che quello era il momento giusto per spingere in battuta. Ho trovato l’ace del sorpasso, mi +è andata bene e quel momento è stato decisivo per girare la finale a nostro favore“.

A stupire è stata proprio la calma e la serenità con cui Cottafava ha giocato i punti importanti del match. Poco spazio allo show e tanta concentrazione. “La vicinanza di Paolo Nicolai aiuta in questo senso. Giocare al suo fianco è una sorta di corso Zen accelerato. Quando sei sotto, dentro senti il terremoto ma devi gestire al meglio le emozioni, pensare solo all’azione successiva, dimenticarti del punteggio e cercare di giocare al meglio il pallone che arriverà dalle tue parti. Sono stupito e contento anche io del mio atteggiamento“.

Tra tre giorni sarà già il momento del Mondiale sulla sabbia del Foro Italico, davanti al pubblico di casa che è pronto ad applaudire la coppia più attesa del movimento italiano. Una vittoria, quella di Jurmala, che rischia di mettere sulle spalle di Nicolai e Cottafava una pressione enorme.La pressione potrebbe anche farci bene – commenta il giocatore azzurro – noi scenderemo in campo cercando di dare il massimo, questo i nostri tifosi devono saperlo. La vittoria di Jurmala ci ha dato consapevolezza nei nostri mezzi e grande fiducia. il Mondiale è un torneo diverso da tutti gli altri, con tempi lunghi di recupero e, dopo 13 partite giocate in due settimane, può essere un vantaggio per noi“.

Nei piani di Nicolai/Cottafava ma soprattutto del tecnico Di Tommaso, il giocatore di difesa doveva essere il bersaglio delle battute avversarie ma le sue percentuali in ricezione e in attacco hanno fatto in modo che la tattica di molti avversari cambiasse e ora Cottafava si trova spesso a palleggiare per gli attacchi di Nicolai.Ho cercato di farmi trovare pronto ma so che devo migliorare in palleggio. Qualcosa di buono credo di averlo fatto ma a questi livelli anche due errori in alzata su dieci palloni sono troppi perchè si gioca anche su questi particolari per cui lavorerò per fare arrivare a Paolo palloni precisi ed attaccabili come piace a lui“.

Foto Fivb

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