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Rugby
Benetton Treviso: Finalmente nasce l’Accademia Under 19
Ci sono voluti anni, ma alla fine nasce l’Accademia giovanile legata alla Benetton Treviso, che farà coppia con quella delle Zebre, che vanno a sostituire l’Accademia federale. Dopo anni di contrasti con la Federazione, infatti, dalla prossima stagione le due franchigie che partecipano all’United Rugby Championship potranno fare affidamento a un proprio ‘vivaio’ nel quale far crescere le giovani speranze del rugby italiano.
È di oggi, infatti, l’annuncio della creazione dell’Accademia della Marca Under 19. Un progetto voluto e desiderato dalla franchigia biancoverde e che offrirà un servizio di allenamenti e un supporto aggiuntivo rispetto a quanto viene già fatto nei club locali, per un’attività in linea con quella che era la proposta federale dei Centri di Formazione Under 19 effettuati dalla FIR fino a poco tempo fa. Lo staff tecnico, che vedrà come proprio responsabile Alessandro Troncon, sarà composto anche da Mattia Dolcetto, Agustin Cavalieri (i tre tecnici, parallelamente, continueranno a svolgere le loro attività federali, ndr), Julian Salvi, oltre al giocatore del Benetton Rugby Federico Zani, con Alessandro Zanni. Verranno inoltre coinvolti settimanalmente i giocatori della prima squadra della Benetton Treviso.
L’Accademia inizierà a settembre e finirà a giugno e al momento, oltre alla Benetton Treviso, coinvolge i seguenti club: Botter Ruggers Tarvisium, Casale Rugby, Grifoni Rugby Oderzo, Rugby Dosson di Casier, Rugby Paese ASD, Silea Rugby, Valdobbiadene Segusino Rugby, Villorba Rugby e Vittorio Veneto Rugby.
“Gli obiettivi principali della creazione dell’Accademia della Marca Under 19 sono: verificare la forza mentale di questi ragazzi, i quali saranno sottoposti ad un livello di sacrificio superiore ai loro colleghi che rimarranno nei club; curare la loro crescita fisica ed infine seguire la loro crescita tecnica individuale attraverso una maggior conoscenza del gioco del rugby. I ragazzi si alleneranno dal lunedì al giovedì, con le attività sportive dedicate nel pomeriggio, per circa tre o quattro ore di attività giornaliere per poi tornare ai club di appartenenza nel fine settimana” analizza nel dettaglio Antonio Pavanello.
Foto: Mattia Radoni – LPS