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Boxe, Aziz Abbes Mouhiidine: “Voglio passare professionista dopo Parigi 2024. Un onore essere paragonato a Russo e Cammarelle”
La sconfitta in finale ai Mondiali 2021 non è mai andata giù ad Aziz Abbes Mouhiidine. Quell’atto conclusivo in cui aveva dimostrato di avere qualcosa in più del leggendario cubano Julio Cesar La Cruz, nonostante la giuria avesse deciso diversamente. Non è un caso che lo stesso caraibico, subito dopo il gong dell’ultima campana, gli confessò all’orecchio “hai vinto, il campione sei tu“.
Poco meno di sette mesi dopo, il pugile di Mercato San Severino (SA) si è laureato campione d’Europa dei pesi massimi, e lo ha fatto in maniera perentoria. Una superiorità schiacciante, che difficilmente si vede a livello dilettantistico. Il campano si è rivelato almeno una spanna superiore alla concorrenza, risultando di fatto inattaccabile. Ha compiuto un ulteriore salto di qualità, davvero notevole. Più veloce, dinamico, preciso ed anche potente. Un pugilato bello da vedere, che manda in confusione gli avversari e li rende impotenti.
A questo punto il mirino è già proiettato verso i Mondiali 2023, quando si materializzerà l’attesissima rivincita tra Mouhiidine e La Cruz: il degno preludio verso le Olimpiadi di Parigi 2024, dove Abbes medita di lasciare il segno, prima di intraprendere la carriera da professionista.
Quella finale con La Cruz non l’hai proprio digerita…
“La sconfitta col cubano mi ha dato ancora più benzina per ritornare in palestra con l’obiettivo di diventare il più forte del mondo. Mi ha dato lo stimolo per migliorarmi giorno dopo giorno“.
Su quali aspetti hai lavorato per diventare ancora più forte e compiere un ulteriore salto di qualità?
“Ho lavorato sulle pecche che c’erano: la precisione dei colpi in primis, abbiamo lavorato anche sulla potenza. In generale ora mi sento molto più sicuro dei miei mezzi sul ring“.
La finale europea con lo spagnolo Reyes Pla è stata a senso unico. Eppure, incredibilmente un giudice ha assegnato la seconda ripresa all’iberico…
“Il giudice irlandese forse voleva riaprire il match e renderlo più spettacolare. Però lo spagnolo non è riuscito davvero a fare nulla nelle prime due riprese“.
Possiamo dire che, probabilmente, l’unica pecca che abbiamo visto agli Europei è che in alcune fasi, essendo così sicuro di te stesso, hai abbassato troppo la guardia, prendendo qualche colpo di troppo?
“Io mi sentivo tanto rilassato, tranquillo. Magari ho preso qualche colpo di troppo, me ne sono reso conto rivedendo i match, però sul momento non li ho minimamente accusati“.
Come cambia tutto in fretta nella vita. Italia campione d’Europa nel calcio e poi non qualificata ai Mondiali; nessun azzurro ai Giochi di Tokyo 2020 nella boxe ed ora il record di podi nella rassegna continentale ed almeno quattro nomi potenzialmente da medaglia a Parigi 2024. A cosa si deve questa rinascita?
“In primis la squadra è molto giovane. Della squadra precedente è rimasto il solo Cappai, che è un grande simbolo, porta tanta esperienza insieme a Cavallaro. Adesso abbiamo fame e vogliamo portare l’Italia dove merita. Ora vogliamo essere noi i grandi protagonisti. Tutto il gruppo ha una forza incredibile, vogliamo arrivare ai Mondiali e alle Olimpiadi come la squadra più forte. In questi Europei abbiamo raggiunto un risultato storico, perché non era mai successo di vincere 7 medaglie, ma posso dire che è stato solo l’inizio. Ai ragazzi ho detto che dovevamo essere dei leoni sia sul ring sia sugli spalti a fare il tifo. Le altre nazioni si sono congratulate con noi e hanno detto che siamo stati incredibili e trascinanti. É uno sport individuale la boxe, ma abbiamo fatto gruppo. É vero che sul ring si sale da solo, ma l’allenamento lo fai con la squadra. Siamo una grande famiglia“.
Con Mouhiidine e Commey l’Italia potrebbe aver trovato i nuovi Clemente Russo e Roberto Cammarelle (seppur in categorie diverse per quanto riguarda Commey e Cammarelle).
“Io e Russo siamo due pugili completamente diversi. Per me è un onore essere paragonato a lui e Cammarelle, hanno portato in alto in Tricolore ovunque. Spero di portare i loro stessi risultati, magari anche qualcosa in più“.
Hai notato dei miglioramenti da parte delle giurie? Ricordiamo che la boxe rischia di venire esclusa dalle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
“A livello di giurie sto notando dei miglioramenti, che già ai Mondiali si erano visti. A questi Europei sono andati ancora meglio, i giudici vengono selezionati con dei criteri da una Commissione, si sta andando nella direzione che vuole il CIO, sperando che sia sufficiente per confermare la boxe a Los Angeles 2028“.
L’evento principale della stagione è ormai alle spalle, cosa dobbiamo aspettarci da qui a dicembre?
“L’evento clou è passato, a fine giugno saremo ai Giochi del Mediterraneo. Poi decideremo a quali tornei partecipare da luglio in avanti, anche se la seconda parte del 2022 sarà già impostata sulla preparazione per il 2023“.
Il passaggio tra i professionisti resta nei tuoi programmi futuri?
“Per me dopo Parigi 2024 il passaggio da Pro si deve fare, spero di farlo. Deve chiaramente arrivare una proposta consona, ma l’intenzione sicuramente c’è. Stiamo lavorando per arrivare a Parigi in ottima forma e poi avere il trampolino di lancio per il mondo del professionismo, che è un sogno“.
Peraltro la nuova Federazione si sta prodigando anche per rilanciare il professionismo in Italia.
“La Federazione ha intenzione di aiutare molto economicamente anche i professionisti, si parla di un mensile per sostenere i migliori e consentire loro di allenarsi senza problemi. La nuova dirigenza sta lavorando bene a 360° ed in tutti gli ambiti del pugilato, non solo quello dilettantistico“.
Foto: Federpugilato