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Boxe: Mouhiidine, Commey e un vivaio di nuovo florido. La rinascita del pugilato italiano

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L’Italia non aveva propri rappresentanti nella boxe maschile alle Olimpiadi di Tokyo 2020. In oltre un secolo di storia della nobile arte ai Giochi, non era mai successo che neanche un azzurro salisse sul ring a cinque cerchi. Uno smacco pesantissimo, legato anche a un meccanismo di qualificazione ampiamente rivedibile e fortemente condizionato dalla pandemia. Si è trattato dell’anno zero per il pugilato tricolore a livello dilettantistico e dopo quella clamorosa debacle sono cambiati i quadri federali. Lo scorso settembre sono state effettuate tre nomine di spessore.

Emanuele Renzini nel ruolo di Direttore Tecnico, ma soprattutto Patrizio Oliva e Francesco Damiani nel ruolo di allenatori. Due miti assoluti della boxe alle nostre latitudini, tornati protagonisti in palestra. La coppia ha alzato il livello tecnico del gruppo, sta scovando talenti in tutto il territorio nazionale, sta dando fiducia ai giovani e l’inizio è davvero notevole. Gli Europei terminati un paio di giorni fa a Yerevan (Armenia) sono stati trionfali: 7 medaglie complessive (1 oro, 1 argento, 5 bronzi), miglior bottino di sempre per l’Italia nella rassegna continentale, in quasi un secolo di storia. In autunno erano invece giunte due medaglie ai Mondiali (1 argento, 1 bronzo).

Possiamo parlare di una rinasciata del pugile dilettantistico, si può guardare con ottimismo verso le Olimpiadi di Parigi 2024, dove la boxe potrebbe essere alla sua ultima recita sul massimo palcoscenico. Al momento questo sport è escluso dai Giochi di Los Angeles 2028, a meno che la Federazione Internazionale non riesca a ripulire l’immagine di una disciplina travolta dallo scandalo giurie (verdetti spesso molto discutibili) e con un bilancio economico non così sano. Tornando in casa Italia, al momento possiamo fare affidamento su un fuoriclasse assoluto, su un talento convincente e ancora da sgrezzare, su tanti altri elementi di ottimo valore e in grado di potersi togliere soddisfazione.

Boxe, Aziz Abbes Mouhiidine è un fenomeno! Campione d’Europa dei pesi massimi: Reyes demolito!

Aziz Abbes Mouhiidine si è laureato Campione d’Europa dei pesi massimi, dopo essersi messo al collo la medaglia d’argento ai Mondiali (il verdetto della finale contro il fuoriclasse cubano Julio Cesar La Cruz Peraza, due volte Campione Olimpico e cinque volte Campione del Mondo, fu molto discutibile). Il campano ha giganteggiato nella categoria fino a 92 kg, sciorinando un repertorio tecnico magistrale: eloquente agilità di gambe, potenza dei colpi aumentata esponenzialmente rispetto a pochi mesi fa, destrezza e scaltrezza ai massimi livelli. Il 22enne sa boxare bene, è maturato tantissimo e può davvero sognare in grande.

Alfred Commey ha conquistato l’argento tra i mediomassimi: il reggiano è un ottimo pugile, ha vinto l’oro ai recenti Europei Under 22, deve ancora migliorare dal punto di vista tecnico, ma è un agonista nato ed è in grado di potere scalare le gerarchie della categoria fino agli 80 kg. Il pugilato italiano potrebbe avere trovato due fuoriclasse come non accadeva dai tempi di Roberto Cammarelle e Clemente Russo, che regalavano spettacolo in ogni occasione.

Salvatore Cavallaro non può fare affidamento su un talento naturale come quello di Mouhiidine e Commey, ma è un pugile che grazie al duro lavoro e a tanta caparbietà si è preso il suo spazio tra i pesi medi: un bronzo ai Mondiali e un altro agli Europei non sono certo un caso. A convincere tantissimo è il giovane Michele Baldassi tra i 57 kg: agli Europei assoluti si è fermato al bronzo, ma tra gli under 22 ha trionfato e sembra avere margini di miglioramento infiniti.

Non è dispiaciuto anche Salvatore Cavallaro tra i 71 kg, eliminato sì ai quarti di finale dall’inglese Akbar ma dopo aver sfoggiato un materiale su cui lavorare. Non dimentiamochi di Gianluigi Malanga, che era assente a questi Europei a causa di un infortunio ma è un peso leggero molto interessante.

Foto: FPI

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