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Ciclismo, Alessandro Fancellu: “L’infortunio è stato una batosta, adesso ho buone sensazioni. Per le corse a tappe è presto”

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L’Adriatica Ionica Race ha rappresentato un nuovo inizio per Alessandro Fancellu. Il 22enne comasco in forza alla Eolo-Kometa (il più giovane corridore della formazione di Basso e Contador, ndr) nell’ultimo anno e mezzo è andato incontro a molte difficoltà che sembrano essere ormai alle spalle la battuta d’arresto della mattina del 15 settembre, quando un incidente con un Suv mentre si allenava sulle strade di casa gli provocò fratture al polso destro ed al volto. Abbiamo raggiunto telefonicamente Alessandro per capire le sue sensazioni. 

Come stai Alessandro?

“Bene bene, grazie”.

Nel 2021 hai avuto un grave incidente, quando è stato difficile riprendersi, anche mentalmente?

“E’ stata un po’ una batosta. Durante il 2021 ho avuto dei problemi fisici, sono stato fermo e poi c’è stato l’incidente che ha peggiorato il tutto. Ho fatto un buon inverno, poi l’inizio di questa stagione non è stata delle migliori ma mi sono sempre impegnato al 100%”.

L’Adriatica Ionica Race può essere un nuovo inizio per te. Che sensazioni hai avuto in corsa?

“Speriamo possa essere un nuovo inizio. Ho avuto sensazioni abbastanza buone e i piazzamenti mi hanno dato morale”.

Pian piano il tuo rendimento sta migliorando: quanto ti manca per tornare ad essere al 100% della condizione? 

“Spero nella seconda parte di stagione e quindi verso fine estate di essere veramente competitivo. Sto mettendo chilometri nella gambe e quindi spero di poter dire la mia nel finale di stagione”.

Fai parte della famiglia Kometa dal 2019, quando eri ancora dilettante (bronzo mondiale juniores da corridore della Canturino) e ancora non era arrivato Eolo. Poi il passaggio nella Continental sempre con Ivan Basso ed infine Professional alla Eolo Kometa di Basso e Contador. Cosa ti lega così tanto a questa squadra? 

“Stiamo crescendo insieme, sono arrivato lì che ero appena passato da dilettante e già al tempo c’era il progetto di formare una squadra professionistica. Mi sono sempre trovato bene e ho condiviso con loro il mio progetto di crescita, quindi non c’era motivo di cambiare”.

Punterai sulle corse a tappe? 

“Al momento non lo so, sono ancora giovane e quindi mi prenderò ancora un po’ di tempo per capire qual è il terreno più adatto a me. Vado bene soprattutto in salita ma se penso ai Grandi Giri non basta andare forte in salita, bisogna essere completi e quindi andare forte anche a cronometro e recuperare bene”.

Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti? 

“Farò il Giro di Slovenia e poi il Campionato Italiano su strada”. 

Che cosa ti aspetti dalla seconda parte di stagione?

“Spero di continuare così e di migliorarmi sempre di più. Quindi di essere d’aiuto alla squadra e poi se si dovesse presentare l’occasione proverò a giocarmi le mie carte”. 

Foto: Sprincycling

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