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Ciclismo, Davide Piganzoli: “Ivan Basso crede tanto in me. Al Giro d’Italia U23 c’erano corridori più forti”

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A conclusione del Giro d’Italia Under23 abbiamo raggiunto telefonicamente Davide Piganzoli (decimo nella classifica generale della corsa, ndr) portacolori della EOLO-Kometa U23, il team di Basso e Contador, formazione che alla Corsa Rosa di categoria ha chiuso al secondo posto nella classifica a squadre. Davide è un ragazzo diretto e consapevole che per emergere tra i grandi serva il duro lavoro e molta dedizione. Classe 2002, Piganzoli è uno dei giovani italiani più promettenti del nostro movimento. 

Qual è il bilancio di questo Giro d’Italia Under23?

“E’ stato un Giro molto duro, lo abbiamo preparato bene ma abbiamo trovato gente più forte di noi, siamo però contenti del secondo posto nella classifica a squadre”.

Ti saresti aspettato qualcosa in più?

“Sì, per come lo abbiamo preparato direi di sì. Gli altri però erano più forti e quindi è stato giusto così”. 

Con Ivan Basso e Alberto Contador che rapporto hai?

“Sono due esempi di vita, con Ivan ci sentiamo spesso, con Alberto un po’ meno. Ivan crede molto in me, forse ci crede più lui di me”.

Come proseguirà adesso il tuo calendario?

“Farò i Campionati Nazionali a cronometro domani e la prova su strada sabato. Poi staccherò fino al Giro della Valle D’Aosta che sarà un grande obiettivo e poi Tour de l’Avenir, se sarò convocato dal c.t Marino Amadori”.

Lo scorso anno sei arrivato terzo nella prova contro il tempo ai Campionati Italiani.

“Sì, infatti è uno dei miei obiettivi per questa stagione”.

In ottica professionismo senti di essere nel posto giusto?

“Sì, sicuramente. Ho imparato molto e quindi credo di aver fatto la scelta giusta”. 

Su cosa senti di dover migliorare maggiormente?

“Nello sprint e negli scatti in salita. Però c’è tempo per lavorare”.

Foto: Rodella

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