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Ciclismo, Davide Rebellin considera l’ipotesi del ritiro dopo il Campionato Italiano: “Poi vorrei entrare nel mondo gravel”

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Davide Rebellin, cinquant’anni e non sentirli. L’alfiere della Work Service-Vitalcare-Dynatek, professionista dal lontanissimo 1992, continua a montare in sella con mezzo secolo sul groppone facendo registrare prestazioni e risultati eccezionali data l’età.

La top-20 al Giro dell’Appennino e l’undicesima piazza nella terza frazione della Adriatica Ionica Race testimoniano la straordinaria forza di volontà del corridore e vorremmo che questa incredibile favola continuasse all’infinito. Le primavere, tuttavia, aumentano inesorabili ed è quanto mai lecito per Rebellin mettere in conto un meritatissimo “pensionamento”.

Prossimo obiettivo il Campionato Italiano, di scena in Puglia il 26 giugno, poi il calendario sarà tutto da definire anche in base alla condizione di forma: “Non ho un programma di gare per il momentoconfida a SpazioCiclismo solo il Campionato Italiano. Devo anche valutare bene, perché ho ancora queste placche che mi danno fastidio sul piede, soprattutto quando carico. Giorno dopo giorno, le sento di più. Non posso caricarle troppo”.

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Il capolinea della carriera di Rebellin si avvicina, ma l’azzurro è già proiettato verso il futuro: “Penso di rimanere nel ciclismo, vedremo con che ruolo. Non come direttore sportivo, non mi si addice. Vorrei essere in un team e stare accanto ai giovani, aiutarli con la mia esperienza. Ora sto già lavorando per la Dynatek come testimonial, sono anche socio dell’azienda, vorrei far conoscere il brand. Poi vedremo di entrare nel mondo gravel. Potrei cimentarmi in qualche evento gravel, non necessariamente come competizione. Anche come Dynatek vorremmo creare un progetto in questo senso”.

Foto: LivePhotoSport

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