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F1, affidabilità e scarsa reattività agli imprevisti: le cause del distacco enorme della Ferrari dalla Red Bull

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Archiviati i primi nove Gran Premi della stagione di Formula 1, le classifiche parlano chiaro, nettamente a favore della Red Bull per i costruttori e di Max Verstappen per la classifica piloti. La Ferrari è finalmente tornata competitiva, lo ha dimostrato in molte occasioni ed è indubbio; eppure, il distacco che si paga in entrambe le classifiche è notevole. Il discorso non punta ad essere in alcun modo disfattista (sarebbe pressoché esagerato farlo a 13 Gran Premi dalla conclusione del Mondiale), bensì ad analizzare come Red Bull abbia costruito un simile vantaggio, dimostrandosi superiore.

Sì, la Ferrari ha raccolto molto meno di quanto seminato, anche questo è indubbio, ma non è sempre stata una questione di sfortuna per il team italiano; errori ce ne son stati, probabilmente ce ne saranno ancora (in caso contrario si raggiungerebbe la perfezione, difficile da opinare), così come potrà incombere la sfortuna. Ciò vale da una parte e dall’altra: la Red Bull ha iniziato palesando difficoltà, salvo poi riprendersi; la Ferrari è partita col botto, adesso appare in sofferenza, frutto della classica ruota che gira e che di certo non è destinata a fermarsi qui.

Eppure, due fattori testimoniano dove e come la scuderia austriaca (ed il suo pilota Campione del Mondo in carica) ha costruito il vantaggio (76 punti tra i due team nella classifica costruttori, Charles Leclerc a -49 da Verstappen): in primis, l’affidabilità, quella che ai primi GP era mancata alla Red Bull e che sembrava essere totalmente a favore della Ferrari, salvo poi il ribaltamento della situazione. La Rossa non vince dal Gran Premio d’Australia, e di cose nel frattempo ne son successe, tra cui ovviamente i continui successi targati Red Bull, dove l’affidabilità ha inciso, ma non solo.

F1, classifica ‘bugiarda’ per la Ferrari. Valori equivalenti con la Red Bull, a fare la differenza l’affidabilità

Passiamo dunque al secondo fattore determinante, la scarsa reattività agli imprevisti: Red Bull sa come agire in caso di emergenze, o comunque di sfortunati eventi che nell’arco della stagione continueranno inevitabilmente a verificarsi, sa gestire la pressione. Qui la Ferrari ha dimostrato la propria debolezza: emblematico il Gran Premio di Montecarlo, dove pole positionpioggia permettevano a Charles Leclerc di essere il favorito numero uno per la vittoria; poi, certo, l’imprevisto può capitare, ma la scarsa reattività precedentemente citata ha fatto la differenza, in negativo, per la Ferrari. Ecco che Red Bull, più pronta da questo punto di vista, ne approfitta e si trova solidamente in vantaggio.

Le cose possono cambiare, ribadendo il concetto che il discorso non vuole essere affatto disfattista; risulta però evidente, al momento, la differenza tra le due scuderie in lotta per entrambi i titoli mondiali, a causa (o in conseguenza, secondo il punto di vista) dei fattori sopra esposti. Errare è umano, imparare dagli errori aiuta a crescere, tutto vero: c’è bisogno però adesso di un risvolto positivo in pista, un segnale da mandare, da parte della Ferrari, a se stessa e ai rivali.

Foto: LaPresse

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