Formula 1
F1, GP Azerbaijan 2022: perché la pista di Baku sarà favorevole alla Red Bull. Le contromosse della Ferrari
La Formula 1 si appresta ad affrontare uno dei tracciati più ostici in assoluto, ovverosia quello di Baku. Il circuito cittadino ricavato per le strade della capitale dell’Azerbaijan è infatti uno dei più insidiosi dell’intero calendario. Non essendo un autodromo permanente, l’asfalto è spesso sporco e fornisce scarsa aderenza; il lunghissimo rettilineo mette a dura prova gli pneumatici delle monoposto; le tante curve a 90° sono fonte perenne di potenziali imprevisti, così come la singolare sezione nella “città vecchia”, estremamente difficile da gestire sia in ingresso (dove è strettissima), che in uscita (dove si procede in discesa, con il rischio di perdere la vettura anche in virtù della scivolosità della superficie).
Come si incastra il contesto dell’Azerbaijan nel duello iridato tra Red Bull e Ferrari? In linea teorica il Drink Team dovrebbe avere un vantaggio, determinato in particolar modo dall’infinito rettifilo. Difatti il Cavallino Rampante potrà senza dubbio avere margine nelle tante pieghe ad angolo retto e nella tortuosa area attorno alla Fortezza, dove la trazione e il carico aerodinamico della F1-75 verranno esaltati. Cionondimeno la RB18 dovrebbe riguadagnare tutto con gli interessi sul dritto, almeno per quanto concerne la gara, mentre in qualifica la partita si annuncia patta.
Sul giro secco conterà verosimilmente l’abilità del pilota nel sfruttare la propria monoposto, ma sul long run bisognerà considerare una delle dinamiche madri della Formula Uno. Semplicemente chi gode di una velocità di punta superiore ha molte più possibilità di sorpassare chi paga dazio sotto questo aspetto e, contemporaneamente, può facilmente difendersi da chi non può raggiungere i medesimi picchi. In altre parole, come già visto in altri contesti, anche se Red Bull e Ferrari possono essere più o meno equivalenti, per la Scuderia di Maranello è generalmente più complicato superare l’avversaria diretta di quanto non avvenga a parti invertite.
Come tracciato cittadino, Baku si annuncia una sorta di via di mezzo tra Miami e Montecarlo. Non è l’anonima sequenza di rettifili alternati a curve lente della Florida, così come non è l’esasperante budello sulle coste del Mediterraneo. La velocità di punta, però, rischia di fare la differenza. Quali possono essere le contromosse della Ferrari? In realtà sono già state attivate in Spagna, con il primo aggiornamento sostanziale della F1-75 che ha mirato a recuperare il gap dalla RB18 nelle aree di maggior sofferenza.
Inoltre la pista azera ha impartito due lezioni nel corso degli anni. La prima è che gestire al meglio gli pneumatici è fondamentale, pena il rischio di inconvenienti seri. La seconda è che da queste parti è determinante la capacità del muretto di leggere la corsa, perché le situazioni sono mutevoli e l’imprevisto è la norma. Safety car o addirittura bandiere rosse sono letteralmente “dietro l’angolo”. Quindi, velocità di punta o meno, qui è fondamentale capire al volo cosa sta succedendo. Senza “restare sorpresi” perché “si è sottovalutato” qualcosa. Eccola la contromossa principale necessaria a Ferrari per contrastare Red Bull. A Baku come ovunque.
Foto: La Presse