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Formula 1
F1, Mattia Binotto: “Troppo tempo per decidere l’ingresso della Safety Car, servono decisioni più rapide”
Anche se le “vette” in fatto di polemiche, raggiunte nel finale del Mondiale di Formula Uno 2021, sono assolutamente lontane, ogni Gran Premio continua a lanciare spunti a livello regolamentare. Le questioni maggiori in questo primo scorcio di campionato 2022 riguardano Virtual Safety Car e Safety Car. Anche nel corso della gara di ieri a Montreal, abbiamo assistito a diversi regimi “controllati” del Gran Premio del Canada. Due volte VSC, una Safety Car. In tutte e tre le occasioni le decisioni della direzione gara sono state prese per colpa di una vettura ferma sul tracciato ma, come ha sottolineato il team principal della scuderia di Maranello, Mattia Binotto, le modalità non sono state lineari.
Torniamo alla Safety Car, per esempio. Ecco le parole del numero uno ferrarista, riportate da Speedweek: “Nel caso dell’incidente di Yuki Tsunoda, il direttore di gara ha impiegato molto tempo per decidere di utilizzare la Safety Car. Quando è entrata in pista, Carlos Sainz era in una situazione non semplice a livello di ingresso box”.
Il team principal prosegue: “Fortunatamente, il nostro team ha agito rapidamente e ha fatto rientrare Carlos immediatamente. Abbiamo dovuto pensare tutto in un secondo e abbiamo preso la nostra decisione, altrimenti la sua gara si sarebbe complicata in maniera notevole. Mi chiedo solo quando è attiva la Safety Car: era il momento giusto? Abbiamo bisogno di decisioni un po’ più rapide da parte della direzione gara”.
Le parole di Mattia Binotto sollevano nuovamente un dibattito che, ormai da troppo tempo, alberga sopra Safety e Virtual Safety Car. Il momento dell’ingresso in pista e del suo termine. Lo spagnolo, per esempio, è entrato ai box per il cambio gomme in regime di VSC, ma ne è uscito dopo che la gara era tornata alla normalità, perdendo secondi preziosi. Trovare una soluzione non è mai semplice, ma gestire la Virtual Safety Car in maniera più precisa farebbe compiere un passo in avanti a tutta la Formula Uno.
Foto: LPS Xavi Bonilla