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IndyCar, dai muretti di Belle Isle ai rettilinei di Road America. Continua senza sosta la stagione

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Dai ‘bumps’ di Belle Isle la stagione 2022 dell’IndyCar Series si sposta in quel di Road America, location completamente differente, che si appresta ad accogliere l’ottava competizione dell’anno. Tutto può succedere nel meraviglioso impianto che sorge nello Stato del Wisconsin, il percorso più lungo dell’intero calendario.

Sono infatti 6515 i metri che compongono il tracciato che sorge in quel di Elkhart Lake, località in cui si snodano le 14 pieghe di una pista amatissima che spesso ha saputo regalare delle competizioni emozionanti. Regna l’incertezza in un circuito che offre svariati punti di sorpasso con i suoi lunghi rettilinei e le importanti frenate come quella di curva 3 o la nota ‘Canada Corner’. 

Il neozelandese Scott Dixon, primo nel 2017 e nella race-1 del 2020, è il più vincente nell’era moderna di una manifestazione che dal 2016 è tornata a tempo pieno nel calendario della nota categoria statunitense riservata alla ruote scoperte.  Will Power (2016), Josef Newgarden (2017), Alexander Rossi (2019), Felix Rosenqvist (2020 race-2) ed Alex Palou (2021) sono gli altri che nell’ordine vantano almeno un acuto in Wisconsin.

Sono tanti coloro che potrebbero ben figurare a partire dal francese Romain Grosjean e dall’americano Colton Herta. I due volti di Andretti inseguono una buona prestazione insieme al messicano Pato O’Ward, che ha conquistato a maggio la vittoria al Barber Motorsport Park, primo road course dell’anno. Attenzione come sempre alle sorprese: il transalpino Simon Pagenaud (Shank Racing) e l’olandese RInus Veekay rientrano tra gli outsider di lusso nell’America’s National Park of Speed.

Foto. LaPresse

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