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Nuoto
Italia leggendaria ai Mondiali di nuoto: record di ori e di podi. Ceccon, Pilato, Martinenghi, Paltrinieri, 4×100: apoteosi totale
Questi Mondiali di nuoto a Budapest rimarranno nella leggenda dello sport italiano. La spedizione guidata da Cesare Butini è da promuovere con un bel dieci e lode: le cinque medaglie d’oro e i nove podi complessivi sono entrambi record ai Mondiali, mandando in soffitta gli otto piazzamenti fra i primi tre ottenuti tre anni fa a Gwangju.
Delle vittorie bellissime, ognuna con la propria storia. Come Nicolò Martinenghi, che andava a caccia della prima grande affermazione della sua carriera. L’assenza del dominatore Adam Peaty rappresentava una gran bella occasione da sfruttare e l’azzurro non se lo è fatto dire due volte, confermandosi come uno dei migliori della specialità. Aspettiamo al varco la sfida con il britannico.
Sono state le vittorie delle resurrezioni, di Benedetta Pilato e Gregorio Paltrinieri. Per la giovane pugliese erano arrivati molti mugugni dopo la prova incolore alle Olimpiadi, mettendo in dubbio le capacità di una ragazza nemmeno diciassettenne, mentre per Greg già qualcuno stava iniziando a bollarlo come finito al termine degli 800 sl mondiali. E invece, di grinta e orgoglio, hanno ricacciato indietro le critiche facendo festeggiare gli italiani.
Thomas Ceccon è ormai nell’élite del nuoto internazionale. Le sue prove nei 100 dorso sono state da stropicciarsi gli occhi, gareggiando con una facilità inaudita e stracciando il record del mondo come se fosse la cosa più semplice del pianeta. E il suo apporto nella 4×100, assieme a quello di Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi, che riscatta il suo Mondiale con 100 metri da applausi, hanno permesso un’impresa memorabile al nuoto azzurro.
Un Mondiale da ricordare, quello di Budapest 2022. Almeno fino a quello del prossimo anno a Fukuoka: ora l’obiettivo è soltanto il cielo.
Foto: LaPresse