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MotoGP, cadute, errori e insicurezze: così Francesco Bagnaia sta mettendo a repentaglio anche il futuro in Ducati

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Non è un momento facile per Francesco Bagnaia. Anzi, oggi ha forse toccato il punto più basso da quando corre nel Factory Team della Ducati. La strana caduta al principio del quarto giro del Gran Premio di Germania ha scatenato una reazione scomposta da parte del venticinquenne piemontese, letteralmente infuriato per quanto accaduto. Per carità, meglio vedere un pilota dare in escandescenze all’interno del box, piuttosto che ascoltare la solita litania delle dichiarazioni di circostanza pre-stampate. Questo dimostra quanto Pecco ci tenga a fare bene e da’ un tocco di sacrosanta umanità in un mondo spesso anestetizzato da addetti stampa o logiche relative all’immagine. Però, al tempo stesso, da’ la misura della scarsa serenità del numero 63.

L’appuntamento con il titolo mondiale è definitivamente rimandato al prossimo anno, perché recuperare 91 punti a questo Fabio Quartararo nell’arco di dieci gare appare pressoché impossibile. Peraltro, ce ne sarebbero anche 57 da rimontare su un Aleix Espargarò solido tanto quanto il transalpino. Bagnaia, invece, è tutto fuorché solido essendo diventato un pilota da “o tutto o niente”. Nelle ultime cinque gare o ha vinto o è finito nella ghiaia, senza vie di mezzo. Peraltro non bisogna dimenticare come anche la prova di Portimao, conclusa in ottava piazza, sia stata condizionata da una caduta, seppur in qualifica.

Insomma, il 2022 di Francesco sta assumendo i contorni della stagione estremamente tormentata. Un inizio poco convincente, a cui ha fatto seguito un’improvvisa crescita di rendimento che ha partorito due splendide affermazioni (Jerez e Mugello), ma anche due cadute imperdonabili se si vuole puntare al titolo (Le Mans e Sachsenring). Quella di Montmelò non conta, lì è stata pura sfortuna. Però alla fine parlano i fatti e, quest’anno, Pecco ha chiuso in maniera soddisfacente solo due gare su dieci. Troppo poco.

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Proprio per questo forse l’ideale è prendersi un attimo di riflessione, perché Ducati crede fortemente nel venticinquenne piemontese, ma parafrasando la famosa frase pronunciata in dialetto veneto dal personaggio de ‘il Toso’ nella fiction ‘Faccia d’Angelo’: “Xe i risultati che conta, xe i risultati che resta, xe i risultati che comanda”. Dove sono i risultati? Al momento Bagnaia ha raccolto gli stessi punti (e un podio in meno) rispetto al compagno di box Jack Miller, già scaricato dalla Casa di Borgo Panigale per il 2023.

Ducati sta investendo tantissimo nella MotoGP ed è ormai l’azienda capace di dettare la direzione tecnica a tutte le altre, perché le innovazioni presentate sulla Desmosedici negli ultimi anni hanno progressivamente plasmato la classe regina come la conosciamo oggi. Però i Mondiali li vincono gli altri. L’ultimo (anzi l’unico) Iride nella storia della Rossa risale al 2007, quando Casey Stoner sbaragliò la concorrenza.

Bagnaia è diventato la punta di diamante dell’intera galassia di Borgo Panigale, in quanto c’è la convinzione che possa essere un potenziale Campione del Mondo. Però, al momento, parliamo di una sensazione e non di una certezza. Questa viene costruita a furia di vittorie ed eccezion fatta per la parte finale del 2021, quel pilota da titolo non lo si è visto. Ora come ora Pecco è principalmente un centauro da sparate estemporanee, troppo incline a baciare l’asfalto (cosa accaduta anche in passato). L’attenuante dell’inesperienza però ormai è venuta meno.

Il piemontese ha un contratto valido sino al termine del 2024, ma verosimilmente già nel 2023 Ducati non punterà più solo ed esclusivamente su di lui, soprattutto se il suo prossimo team mate dovesse essere l’ambizioso Jorge Martin. Tirare il fiato, calmarsi e tornare in bolla è quindi imperativo per garantirsi un futuro a lungo termine con la Casa di Borgo Panigale, alla quale non mancano i mezzi economici per ingaggiare il meglio sul mercato. Il Mondiale 2022 è andato, per questo tanto vale prendersi un attimo per ragionare allo scopo di ritrovare tranquillità, in maniera tale da sfruttare appieno un potenziale sovente inespresso e tornare sereno, magari già domenica prossima ad Assen.

Foto: MotoGPpress.com

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