MotoGP

MotoGP, Carmelo Ezpeleta: “Nel 2023 non si inizierà in Qatar, il futuro sarà sempre più di alto livello ed ecologico”

Pubblicato

il

Anche se siamo arrivati solamente al giro di boa della stagione per quanto riguarda il Mondiale MotoGP 2022, la classe regina del Motomondiale deve già pensare al futuro. Il suo numero uno, Carmelo Ezpeleta, ha analizzato la situazione attuale della categoria, raccontando anche quali sono gli obiettivi più importanti per le prossime annate. Come molte altre realtà, anche la MotoGP guarderà sempre più verso l’ecologia, ma non solo.

Il CEO di Dorna ha iniziato il suo racconto a Marca, iniziando da quello che vivremo dal 2023 in avanti nella top class delle due ruote: “Pensando al prossimo calendario abbiamo già diversi schemi, e posso già dire che non inizieremo in Qatar. Il calendario è più o meno stabilito, ma potrebbero esserci variazioni per aumentare lo spettacolo. In questo momento a livello normativo abbiamo una stabilità che si protrarrà fino al 2026. Il prossimo obiettivo sarà legato ai consumi. Entro il 2027 dovranno essere ridotti, ma dal 2024 già il 60% della benzina sarà sostenibile. Inoltre stiamo forzando la questione delle ali con le varie scuderie”. 

Una delle criticità emerse in questa annata, senza dubbio, è la questione sorpassi. Sempre meno e sempre più complicati, laddove fino a qualche anno fa, le battaglie erano all’ordine del giorno. “Difficile che ce ne possano essere di più, anche se non abbiamo mai avuto problemi da questo punto di vista. Ci sono sempre da valutare due paramenti: sicurezza e sostenibilità. Motori più efficienti e sostenibilità economica del campionato. Quante squadre sono entrate e sono scomparse? Ora, invece, i team privati posso correre senza problemi”. 

MotoGP, Mauro Sanchini: “A Bagnaia manca qualcosa, Bastianini talento indiscutibile. Quartararo sembra Lorenzo”

Carmelo Ezpeleta conclude con un raffronto tra questa era del Motomondiale e quella di qualche anno fa“Il livello del Mondiale odierno era impensabile negli anni ’80, quando non c’erano piloti di questo livello. Ora sono tutti eccellenti e alcuni sono davvero straordinari. Quello che è cambiato è che ci sono persone più competitive e non c’è più nessuno che non sia di alto livello. Poi ci sono altre cose, come la fortuna: in una caduta puoi farti qualcosa oppure no e in quel caso tutto può cambiare”.

Foto: LPS Alessio Marini

Exit mobile version