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MotoGP, Fabio Quartararo: “La forma di Espargarò sorprende più delle difficoltà di Bagnaia. Spero torni il vero Marquez”
Fabio Quartararo sta progressivamente prendendo il volo nella classifica generale del Mondiale di MotoGP. Dopo aver vinto il titolo nel 2021, il ventitreenne francese ha posto le basi per conquistare l’Iride anche nel 2022. Il transalpino appare su una nuvola, perché oltre agli ottimi risultati ha trovato stabilità in ottica futura, decidendo di restare in Yamaha almeno sino al 2024. Essendo l’uomo del momento, è stato intervistato dalla testata motorsport.com. Durante il colloquio, El Diablo ha espresso una serie di concetti che meritano di essere riportati. Eccoli.
Sul rinnovo del contratto Fabio ha detto “di essere contento di poter proseguire altri due anni con Yamaha, penso si possano fare grandi cose assieme. Ho deciso di rinnovare dopo aver contemplato tutte le opzioni. Ho valutato l’ipotesi di cambiare team perché volevo sposare il progetto più convincente in ottica futura. Quando ho capito che l’opzione migliore era di restare dove sono, ho firmato il nuovo contratto. La moto non è perfetta, vorrei solo più potenza e a Iwata si stanno concentrando su questo aspetto. Alcuni piloti chiedono molte cose, ma io ho semplicemente domandato di lavorare sul motore per avere più cavalli”.
L’anno prossimo però Yamaha avrà solo due moto in pista. Questo potrebbe essere un handicap rispetto ad altre Case? Ci saranno meno dati da confrontare. “Non lo vedo come un aspetto preoccupante. Non so quanto mi serva paragonare i dati con altre Yamaha. So bene quali sono i miei limiti e quali sono quelli della moto. Dunque, il confronto dei dati è secondario”.
MotoGP, solidità, intelligenza e velocità: perché Fabio Quartararo ora è una spanna sopra tutti
Per mesi Quartararo ha rifiutato il ruolo di favorito per la conquista del titolo, ma ora non può più negare di esserlo. Questo fatto cambierà qualcosa nel suo approccio alle gare? “No, perché significa che sto facendo un buon lavoro. Al tempo stesso evita di avere un rilassamento, perché non voglio perdere questa consapevolezza di essere sulla strada giusta. Non mi genera pressione, anzi ne ho molta meno dell’anno scorso. Non mi vedo come un pilota con l’obbligo di difendere il titolo, bensì come un pilota che il Mondiale lo ha già vinto e ha la volontà di vincerne un altro”.
Di El Diablo colpisce la sua serenità perenne. Da dove deriva questa tranquillità? “La mia famiglia è in salute e io conduco la mia vita come vorrei. Quindi, perché dovrei essere incupito? Mi sembra che diversi piloti non si rendano conto di quanto sono fortunati. Non parlo solo di MotoGP, ma anche di Moto2 e Moto3. Tante persone fanno lavori che non gli piacciono, non guadagnano come noi e non se ne lamentano neppure. Proprio per questo, anche nei momenti complicati, non ho mai perso serenità. Mi ritengo fortunato di poter svolgere il lavoro dei miei sogni”
Al riguardo il francese ha avuto un pensiero per Marc Marquez e il suo ennesimo stop. “È uno dei piloti con cui mi trovo meglio nel paddock e sta davvero attraversando un periodo difficile. Spero possa tornare quello di una volta perché ho imparato tanto da lui e il 2019 è stato l’anno in cui mi sono divertito di più. A Misano e in Thailandia abbiamo avuto dei duelli brutali, che per quanto abbia perso, sono stati fondamentali per la mia crescita. Io ero un rookie e c’era molto scetticismo attorno a me quando sono arrivato in MotoGP. C’è chi diceva che la mia presenza nella classe regina non aveva senso. Invece lottare ad armi pari con un otto volte campione del mondo è servito a dimostrare quale potesse essere il mio valore”.
Infine, due parole sui rivali per il titolo 2022. È più sorpreso dalla competitività di Aleix Espargarò, o dalle difficoltà di Francesco Bagnaia? “Da Espargarò e dall’Aprilia. Già in Qatar, quando è arrivato quarto, ho notato come guidasse in maniera totalmente diversa. Me ne sono accorto dal modo in cui sorpassava. Lì ho capito come qualcosa fosse cambiato. Poi mi ha impressionato in Argentina. L’Aprilia ha mostrato di avere un grip che non ho mai visto nella mia vita. Lui è bravissimo perché sta sfruttando al meglio questa opportunità”.
Foto: MotoGPpress.com